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13 maggio 2025

La sentenza della Corte di Cassazione n. 17788/2025 affronta un caso in cui il giudice di legittimità ha stabilito che, in presenza di una condotta illecita come la cattiva conservazione di carne presso una residenza per anziani, non può essere applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto prevista dall’art. 131-bis c.p., se il fatto rivela una certa gravità o un rischio concreto per la salute pubblica.

 

La sentenza della Corte di Cassazione n. 17788/2025 affronta un caso in cui il giudice di legittimità ha stabilito che, in presenza di una condotta illecita come la cattiva conservazione di carne presso una residenza per anziani, non può essere applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto prevista dall’art. 131-bis c.p., se il fatto rivela una certa gravità o un rischio concreto per la salute pubblica.

**Analisi dettagliata della decisione:**

1. **Contesto fattuale:**  
Nel caso in esame, l’imputato (probabilmente un operatore o gestore della residenza per anziani) era accusato di aver conservato circa 15 kg di carne in condizioni non idonee, vulnerando le norme igienico-sanitarie. La condotta del soggetto ha suscitato il sospetto di un possibile rischio per la salute degli ospiti.

2. **Applicazione dell’art. 131-bis c.p.:**  
L’art. 131-bis c.p. consente di escludere la punibilità quando il fatto costituisce una contravvenzione di particolare tenuità, ossia un illecito di minima entità, che non arreca grave danno o pericolo di danno alla società. La norma mira a privilegiare un approccio di proporzionalità tra il fatto e la sanzione, evitando di perseguire penalmente condotte di scarsa rilevanza.

3. **Motivazioni della Cassazione:**  
La Corte ha ritenuto che, nel caso in esame, la cattiva conservazione di 15 kg di carne rappresenta un fatto di una certa gravità, non riconducibile alla categoria di “tenuità”. La motivazione si basa sul fatto che l’illegittima conservazione di alimenti in condizioni inidonee può comportare rischi per la salute pubblica e, quindi, non può essere considerata di minimo allarme o di scarsa rilevanza.

4. **Principio di proporzionalità e tutela della salute:**  
La decisione sottolinea che la tutela della salute pubblica rappresenta un principio fondamentale e che la gravità del fatto, oltre alla sua natura, gioca un ruolo decisivo nel valutare l’applicabilità della causa di non punibilità per tenuità. In particolare, la presenza di alimenti potenzialmente dannosi o conservati in modo scorretto non può essere sottovalutata, anche se l’entità del quantitativo non è elevata, quando il rischio per la salute è concreto.

5. **Implicazioni pratiche:**  
La sentenza chiarisce che non è sufficiente che il fatto sia di modesta entità o che la quantità di alimenti conservati sia limitata per giustificare l’applicazione dell’art. 131-bis c.p. in assenza di un reale rischio o di un danno lieve. La gravità del comportamento deve essere valutata anche in relazione alle possibili conseguenze sulla salute pubblica.

**Conclusione:**  
La Cassazione, con questa decisione, rafforza il principio che la tutela della salute pubblica prevale e che, in presenza di condotte che possono arrecare danno, anche minimo, alla collettività, la causa di non punibilità per tenuità del fatto non può essere applicata. La cattiva conservazione di alimenti, specie in ambienti come le residenze per anziani, deve essere considerata un fatto meritevole di repressione penale, indipendentemente dalla quantità, se sussiste un potenziale rischio per la salute.

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