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13 maggio 2025

La sentenza della Corte di Cassazione n. 17791/2025 si inserisce nel contesto della disciplina del condono edilizio, affrontando il rapporto tra normativa statale e normativa regionale in materia di sanatoria edilizia, con particolare riferimento alla regione Sicilia.

 

La sentenza della Corte di Cassazione n. 17791/2025 si inserisce nel contesto della disciplina del condono edilizio, affrontando il rapporto tra normativa statale e normativa regionale in materia di sanatoria edilizia, con particolare riferimento alla regione Sicilia.

**Contesto normativo e principi fondamentali**

Il condono edilizio rappresenta uno strumento di sanatoria che consente di regolarizzare interventi edilizi irregolari o abusivi, sotto specifiche condizioni e limiti temporali. La disciplina nazionale, rappresentata principalmente dalla normativa statale (ad esempio, la legge 47/1985 e successive), stabilisce i principi e i limiti entro i quali è possibile concedere la sanatoria edilizia, garantendo l'unitarietà del sistema e la tutela di interessi pubblici e privati.

La legge statale, infatti, ha un carattere di norme di principio, e le Regioni possono intervenire, nei limiti e con le modalità previsti dalla legge, per regolamentare aspetti più dettagliati o per adattare la sistema alle peculiarità locali. Tuttavia, la normativa regionale non può andare contro o in contrasto con quella statale, in quanto questa assume carattere di norma di principio e di livello superiore rispetto a quella regionale.

**La pronuncia della Cassazione n. 17791/2025**

Nella pronuncia in esame, la Corte di Cassazione si è pronunciata sulla validità di una normativa regionale della Sicilia relativa al condono edilizio, ritenendo che la normativa regionale non possa contrastare o derogare alle disposizioni di legge statale in materia.

In particolare, la Corte ha affermato che:

- La normativa regionale, pur avendo autonomia legislativa, non può modificare o contrastare le disposizioni di legge statale in materia di condono edilizio, in quanto queste ultime rappresentano norme di principio di livello superiore.
- Qualora una normativa regionale introduca disposizioni incompatibili con la disciplina statale, tale normativa regionale deve essere considerata nulla o comunque priva di efficacia, rispetto alle norme di diritto nazionale.
- La Suprema Corte ha ribadito il principio secondo cui le norme regionali devono conformarsi alla legge statale, e non possono prevedere strumenti di sanatoria che siano in contrasto con le disposizioni di principio di livello nazionale.

**Implicazioni pratiche**

La sentenza sottolinea l'importanza della coerenza tra norme statali e regionali, ribadendo che la normativa regionale non può creare un sistema di condono edilizio autonomo o più favorevole rispetto a quello statale, se in contrasto con esso.

Pertanto, in Sicilia, anche se la Regione può disciplinare aspetti più dettagliati e implementare norme proprie, queste ultime devono comunque rispettare i limiti e i principi stabiliti dalla normativa statale in materia di condono edilizio.

**Conclusione**

In definitiva, la Cassazione n. 17791/2025 riafferma il principio fondamentale secondo cui la normativa regionale, in tema di condono edilizio, non può prevalere o essere in contrasto con quella statale. La disciplina statale rappresenta il parametro di riferimento e di principio, e le norme regionali devono conformarsi ad essa, garantendo l’uniformità e la certezza del diritto in materia di sanatoria edilizia su tutto il territorio nazionale, inclusa la regione Sicilia.

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