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07 marzo 2025
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29 gennaio 2025 Autorizzazione ad avviare procedure di reclutamento e ad assumere a tempo indeterminato unita' di personale in favore di varie amministrazioni. (25A01390)
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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5127 del 2025, si pronuncia su un principio di particolare rilevanza in materia di protezione degli stranieri, chiarendo che la scadenza del permesso di soggiorno non determina automaticamente la cessazione della protezione concessa.
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La sentenza della Cassazione n. 5084 del 2025 rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei migranti e nella valorizzazione degli sforzi di integrazione. Il riconoscimento che l'assenza di un lavoro al momento della scadenza del permesso di soggiorno non è sufficiente per giustificare la revoca del permesso stesso è un segnale positivo che tiene conto della complessità delle situazioni individuali.
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Genitori che lavorano. Nuova guida ai congedi e permessi. Edizione (Fonte CGIL-INCA)
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La realizzazione di un cappotto termico sulle facciate esterne degli edifici è oggi una delle principali soluzioni per migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi.
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La sentenza della Cassazione n. 5839 del 2025 fornisce una rilevante precisazione in tema di assegno di reversibilità a favore dell'ex coniuge divorziato. Secondo la Corte, nell'assegnazione dell'assegno di reversibilità, un elemento significativo da considerare è l'entità dell'assegno di divorzio che l'ex coniuge percepisce.
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La sentenza della Cassazione n. 5968 del 2025, emessa dalle Sezioni Unite, stabilisce un'importante precisazione riguardo al contratto di mutuo, qualificandolo come titolo esecutivo a favore del mutuante.
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La sentenza della Cassazione n. 9234 del 2025 fornisce un'importante precisazione riguardo all'applicazione delle pene sostitutive, stabilendo che tali pene possono variare da una somma minima di 5 euro a un massimo di 2.500 euro al giorno. Questo intervallo di sanzioni economiche rappresenta una flessibilità che consente al giudice di adattare la pena alle specifiche circostanze del condannato.
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La sentenza della Cassazione n. 5936 del 2025 affronta una questione delicata riguardante la responsabilità dei dipendenti per comportamenti offensivi e razzisti nei confronti di colleghi, in particolare nei confronti di un team leader di Fendi. La Corte, pur riconoscendo la gravità dell'offesa, stabilisce che un post offensivo e razzista, diffuso tra i dipendenti attraverso un gruppo WhatsApp privato, non costituisce di per sé una giusta causa di licenziamento.
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La sentenza della Cassazione n. 5841 del 2025 fornisce un'importante precisazione sul perfezionamento del contratto di mutuo. In particolare, la Corte afferma che il contratto si considera concluso con la messa a disposizione delle somme, mediante accredito sul conto corrente del mutuatario, senza che rilevi il destino delle stesse somme.
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Consiglio di Stato 2025-La sentenza in oggetto riguarda un ricorso presentato al Consiglio di Stato, con un'istanza di conferma dell'interesse del ricorrente alla decisione del gravame. Nella nota del gennaio 2024, il ricorrente ha specificato che, nonostante sia stato nominato vice commissario, l'eventuale accoglimento del ricorso comporterebbe una serie di vantaggi concreti, tra cui l'anticipazione della nomina a tale ruolo a partire dal 2019. Questo, in effetti, avrebbe un impatto diretto sulla sua carriera, poiché gli permetterebbe di ottenere la promozione a commissario capo con decorrenza dal 2024, prima della prevista data di pensionamento fissata per il 1° aprile 2024.
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Cassazione 2025-La recente pronuncia della Cassazione in merito al licenziamento di una lavoratrice che, durante un permesso ex legge 104, ha dedicato solo pochi minuti a visitare il nonno in una Rsa, trascorrendo il resto del tempo tra shopping e carrozzeria, solleva importanti riflessioni sulla valutazione della colpa grave e sul giustificato motivo del licenziamento.
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Tar 2025- azione legale intrapresa dalla signora per far valere un diritto riconosciuto da una sentenza del Tribunale di Benevento. In particolare, la signora ha presentato una richiesta al Tribunale per l'esecuzione del giudicato relativo alla sentenza n. 1225/2023, che ha accertato il suo diritto a ricevere un beneficio economico annuale di 500 euro attraverso la "Carta elettronica" per l'aggiornamento e la formazione del personale docente, come previsto dalla Legge n. 107/2015.
CGUE 2025-La sentenza emessa nei primi giorni del 2025 dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea riguarda il diritto dei medici di non raccomandare o somministrare il vaccino anti-COVID, a meno che non ci sia una prescrizione medica. La corte ha stabilito che i medici sono liberi di non raccomandare i vaccini se hanno dei dubbi sulla loro efficacia o sicurezza, senza che ciò comporti alcuna violazione delle loro obbligazioni professionali.
Commento alla sentenza Cassazione n. 3043 del 2025: La violazione della quarantena durante il Covid non legittima il licenziamento La sentenza della Cassazione n. 3043 del 2025 affronta un tema delicato che riguarda le misure sanitarie durante la pandemia da Covid-19 e la legittimità di un licenziamento per la violazione della quarantena. La Corte, in questa decisione, stabilisce che il licenziamento di un dipendente per la violazione della quarantena imposta a causa del Covid-19 non può essere considerato giustificato in ogni caso.
Cassazione 2025- La sentenza n. 8361 della Corte di Cassazione, depositata il 28 febbraio 2025, rappresenta un'importante affermazione in tema di diritto di difesa e di validità delle notifiche via PEC nel processo penale. In particolare, la Corte ha stabilito che, nel caso in cui una notifica non sia andata a buon fine per motivi sconosciuti, il tribunale è tenuto a effettuare un nuovo invio.