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17 aprile 2025
Nel panorama giuridico italiano, la tutela dei diritti fondamentali e il rispetto delle procedure costituzionali rappresentano pilastri imprescindibili dell’ordinamento penale e processuale. La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 8379 del 2025 si inserisce in questo contesto, riaffermando con fermezza il principio fondamentale secondo cui le misure cautelari devono essere adottate in modo ponderato, valutando attentamente le circostanze del caso concreto e rispettando i principi di proporzionalità e necessità.
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La sentenza n. 3074 del 10 aprile 2025 del Consiglio di Stato, Sezione III, offre uno spunto di riflessione importante sul delicato equilibrio tra diritto alla salute e vincoli amministrativi e finanziari imposti dalle Regioni e dalle Aziende territoriali sanitarie (ATS).
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Il manuale informativo dell'INAIL del 2025 sui rischi occupazionali legati alle allergie da pollini offre un'analisi dettagliata e approfondita di una problematica di crescente rilevanza nella salute pubblica e nella sicurezza sul lavoro. Le allergie, in particolare quelle causate dai pollini, stanno diventando sempre più comuni, con una prevalenza che coinvolge il 30-40% della popolazione mondiale, un fenomeno che richiede attenzione sia da parte degli operatori sanitari che dei datori di lavoro.
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Il tema della sicurezza e salute nei porti è di fondamentale importanza, sia per la tutela dei lavoratori che per la salvaguardia dell'ambiente e delle infrastrutture. Nel contesto di INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e delle linee guida del Codice Ilo (Organizzazione Internazionale del Lavoro), è cruciale adottare buone pratiche per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salutare.
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Il tema del lavoro agile, o smart working, ha sollevato numerose questioni legali e giuridiche, in particolare riguardo alla legittimità dei licenziamenti che si basano sul rifiuto del lavoratore di abbandonare questa modalità di lavoro. La recente pronuncia del tribunale nel 2025 chiarisce ulteriormente la posizione legale a riguardo, stabilendo che un licenziamento fondato sul rifiuto del lavoratore di recedere dalla modalità di lavoro agile è da considerarsi illegittimo, soprattutto quando esiste un’espressa esclusione da parte del datore di lavoro del diritto di recesso.
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Tar 2025- Il ricorso presentato dai ricorrenti, ex membri del Corpo forestale dello Stato, si inserisce in un contesto giuridico complesso, caratterizzato da significative modifiche normative riguardanti il sistema previdenziale italiano. Analizzando i punti principali sollevati dai ricorrenti, possiamo evidenziare le seguenti considerazioni:
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Tar 2025- Il ricorso presentato dai dipendenti del Ministero della Difesa, trasferiti dal Corpo Forestale dello Stato all'Arma dei Carabinieri, solleva questioni rilevanti riguardanti l'obbligo delle amministrazioni pubbliche di attivare forme di previdenza complementare per il personale militare e di sicurezza. Ecco un'analisi dettagliata dei punti chiave del ricorso:
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Tar 2025- Il ricorso presentato dal Sig. ... contro il decreto ministeriale n. ... del Ministero dell’Interno si fonda su motivazioni giuridiche e amministrative riguardanti la promozione per merito straordinario. Il caso si concentra sull'operato del ricorrente, che ha messo in atto un'azione di soccorso durante un incendio, con la conseguente proposta di riconoscimento da parte della Questura.
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Consiglio di Stato 2025- la sentenza del Consiglio di Stato è relativa a un ricorso presentato da un carabiniere riconosciuto "equiparato" alle vittime del dovere, in merito alla concessione di elargizioni economiche dovute per effetto di patologie riconducibili al servizio.
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Tar 2025- la sentenza del TAR del 2025 riguardante il sig. -OMISSIS- si articola in diverse parti, evidenziando i punti chiave della decisione e le implicazioni giuridiche. Il sig. -OMISSIS-, arruolato nell'Arma dei Carabinieri e dislocato in Iraq, ha subito un grave danno a seguito di un attacco terroristico avvenuto ... Questo evento ha portato a conseguenze significative sulla sua salute e sulla sua capacità lavorativa, fino alla sua collocazione in congedo assoluto. Il ricorrente sostiene che la responsabilità dell'evento ricade anche sul Ministero della Difesa per negligenze nella protezione della base.
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Il caso C-33/22, trattato dalla Corte di giustizia dell'Unione europea, offre un'importante riflessione sul delicato equilibrio tra la protezione dei dati personali e il diritto alla trasparenza, soprattutto in contesti di rilevanza pubblica come quello della gestione della sanità durante la pandemia da Covid-19.
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La sentenza della Cassazione n. 15138 del 2025 affronta un tema delicato legato alle false dichiarazioni in materia di identità e qualità personali. In questo caso, viene esaminato il comportamento di una donna che, nel dichiarare di essere la madre naturale di un bambino e di essere divorziata dal marito, attribuisce esclusivamente il proprio cognome al bambino stesso.
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La sentenza della Cassazione n. 6345 del 10 marzo 2025 offre un'importante riflessione sulle dinamiche lavorative e sui comportamenti in contesto professionale, in particolare per quanto riguarda le frasi offensive di contenuto sessuale. Questo tipo di condotta è stato riconosciuto come motivo giustificato di licenziamento, evidenziando la necessità di un ambiente di lavoro rispettoso e privo di discriminazioni.
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La sentenza della Cassazione del 28 febbraio 2025, n. 8297, affronta un aspetto cruciale del diritto del lavoro, in particolare riguardo alla valutazione del rapporto di lavoro e al rischio di inferenza in contesti in cui vi sono attività simili o analoghe.
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La sentenza della Corte Costituzionale n. 25 del 7 marzo 2025 affronta tematiche cruciali relative ai requisiti necessari per la concessione della cittadinanza ai cittadini stranieri e apolidi, con particolare attenzione alla conoscenza della lingua italiana e alle questioni inerenti la disabilità.
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Il caso C-146/23, trattato dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE), riguarda questioni fondamentali legate al congelamento o alla riduzione delle retribuzioni nel settore pubblico, in particolare per quanto riguarda i giudici. La questione centrale riguarda la compatibilità di tali misure con i principi stabiliti nei trattati europei e nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.
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Tar 2024- La questione dei veicoli fuori uso, come auto, moto e motorini, rientra nel campo della gestione dei rifiuti e della normativa ambientale. In generale, i veicoli che non sono più utilizzabili e che vengono detenuti anche per scopi di hobby possono essere considerati rifiuti secondo la normativa vigente, in particolare se non sono mantenuti in condizioni idonee e possono rappresentare un pericolo per la salute pubblica o per l'ambiente.
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CGUE 2024-Cittadinanza dell’Unione: negare ai cittadini dell'Unione che risiedono in uno Stato membro senza esserne cittadini il diritto di divenire membri di un partito politico viola il diritto dell'Unione
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La sentenza della Corte di Cassazione (n. xxx) del 2025 riguarda la regolamentazione della pubblicità e delle affissioni pubbliche, con particolare attenzione alle strutture di stendardi e gonfaloni che sovrastano il suolo pubblico.
Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.
La sentenza della Corte di Cassazione n. XXXXX del 2025 offre un approfondimento significativo riguardo alla legittimità dell’azione dell’Enel nel revocare il beneficio del taglio dell’80% sui costi dell’energia elettrica, precedentemente concesso agli ex dipendenti. Di seguito si fornisce un commento dettagliato sulla decisione, analizzandone i presupposti, le motivazioni e le implicazioni giuridiche.
La sentenza della Cassazione n. 11982 del 2025 si inserisce in un contesto normativo particolarmente complesso riguardante l'acquisizione e l'utilizzazione dei dati di traffico telefonico e telematico, un tema di crescente rilevanza nel panorama giuridico contemporaneo, soprattutto in relazione alla protezione dei dati personali e ai diritti fondamentali degli individui.