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13 maggio 2025

La sentenza della Cassazione n. 17857/2025 rappresenta un importante chiarimento in materia di tutela dei minori in situazioni di violenza, sottolineando che non basta che il minore sia stato presente in un singolo episodio violento per configurare un rischio o una condizione di compromissione del suo sviluppo psico-fisico. La Corte, infatti, evidenzia come sia fondamentale valutare il quadro complessivo delle circostanze, considerando non solo la presenza del minore in un episodio singolo, ma anche la frequenza, la natura e la gravità degli episodi cui è stato esposto.

 

La sentenza della Cassazione n. 17857/2025 rappresenta un importante chiarimento in materia di tutela dei minori in situazioni di violenza, sottolineando che non basta che il minore sia stato presente in un singolo episodio violento per configurare un rischio o una condizione di compromissione del suo sviluppo psico-fisico. La Corte, infatti, evidenzia come sia fondamentale valutare il quadro complessivo delle circostanze, considerando non solo la presenza del minore in un episodio singolo, ma anche la frequenza, la natura e la gravità degli episodi cui è stato esposto.

**Analisi dettagliata della pronuncia:**

1. **Presenza singola vs. esposizione ripetuta:**  
   La Corte chiarisce che l’assistere a un episodio isolato di violenza non determina automaticamente un danno grave o una compromissione dello sviluppo del minore. È necessario valutare se episodi ripetuti o di particolare gravità possano, nel tempo, influire negativamente sulla crescita psicofisica del minore.

2. **Qualità degli episodi:**  
   La “qualità” si riferisce alla gravità e alla natura degli episodi di violenza. Episodi estremamente violenti o traumatizzanti, anche se rari, possono avere un impatto più significativo rispetto a episodi meno intensi, ma la loro semplice presenza non basta a determinare una condizione di danno.

3. **Ricorrenza e frequenza:**  
   La frequenza degli episodi assume un ruolo centrale: esposizioni ripetute o frequenti aumentano il rischio di conseguenze negative sullo sviluppo psico-fisico del minore, anche se ogni episodio singolarmente potrebbe sembrare di minore entità.

4. **Impatto sullo sviluppo psico-fisico:**  
   La valutazione si concentra sull’effetto cumulativo degli episodi, cioè se e come la serie di esposizioni possa compromettere il benessere psico-fisico del minore, influenzando aspetti quali il suo equilibrio emotivo, la capacità di relazionarsi, la formazione di un’immagine di sé stabile e il normale sviluppo cognitivo.

5. **Implicazioni pratiche:**  
   La pronuncia evidenzia l’importanza di un’analisi approfondita e contestuale da parte di giudici e operatori sociali, affinché la valutazione del danno al minore sia basata su una considerazione complessiva delle circostanze, e non su un mero dato quantitativo di episodi.

**Conclusioni:**  
La sentenza n. 17857/2025 ribadisce che la tutela del minore richiede un’analisi articolata e non semplicistica. La presenza di un singolo episodio di violenza non è di per sé sufficiente a compromettere lo sviluppo psico-fisico, ma è l’insieme di frequenza, qualità e ricorrenza degli episodi a determinare il rischio reale di danno. Tale approccio favorisce un intervento più mirato e giusto, orientato a valutare le reali condizioni del minore e a garantire la sua protezione adeguata.
 

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