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27 febbraio 2025
La sentenza della Cassazione n. 8231 del 2025 affronta un caso di molestie familiari, in particolare quelle messe in atto da un padre nei confronti del proprio figlio attraverso l'uso di sms e messaggi su WhatsApp. In questo contesto, la Corte ha escluso la particolare tenuità del fatto, ovvero non ha ritenuto che le molestie fossero di tale lieve entità da giustificare una riduzione della gravità del reato.
La sentenza della Cassazione n. 5131 del 2025 riguarda la rilevanza penale dell'illecito tributario e la questione del raddoppio dei termini per l'accertamento. In particolare, la Corte stabilisce che la rilevanza penale di un illecito tributario ai fini del raddoppio dei termini per l'accertamento deve essere valutata con riferimento al momento in cui la violazione è stata consumata e, soprattutto, al momento in cui l'accertamento è stato effettuato.
La sentenza della Cassazione n. 5084 del 2025 affronta un aspetto importante riguardo alla revoca del permesso di soggiorno per motivi legati alla mancanza di un lavoro al momento della scadenza del permesso. Secondo la Corte, l'assenza di un lavoro al momento della scadenza del permesso di soggiorno non è sufficiente da sola per giustificare la revoca del permesso.
La sentenza della Cassazione n. 5127 del 2025 stabilisce un principio importante riguardo alla protezione concessa allo straniero in Italia. Secondo la Corte, la scadenza del permesso di soggiorno non comporta automaticamente la cessazione della protezione che era stata precedentemente concessa. In altre parole, anche se il permesso di soggiorno scade, lo straniero può continuare a godere della protezione, a meno che non venga adottato un provvedimento di revoca da parte delle autorità competenti.
La sentenza della Cassazione n. 8232 del 2025 affronta un caso di molestie in cui una moglie è stata condannata per aver utilizzato le SIM card dei figli per inviare numerosi messaggi al marito separato. Questo comportamento è stato considerato molestia, in quanto ha creato una situazione di disagio e di intrusione nella vita del coniuge.
L'articolo 1, comma 1, del D.Lgs. 22 gennaio 1948, n. 66, riguarda il divieto di blocco o ostruzione in strade ordinarie e ferrate. In generale, questa norma è volta a garantire la libertà di circolazione e la sicurezza sulle strade, stabilendo sanzioni per chiunque crei ostacoli o impedimenti che possano compromettere il traffico stradale o ferroviario. In dettaglio, è importante notare che: 1. Bloccaggio o Ostruzione: Questo si riferisce a qualsiasi atto che impedisce il libero transito su strade pubbliche o ferrovie, includendo sia azioni fisiche (come l'erezione di barricate) sia comportamenti che possano causare congestione o pericoli per gli utenti della strada. 2. Sanzioni: Chi viola questa norma può essere soggetto a sanzioni penali o amministrative, a seconda della gravità dell'infrazione. 3. Funzione della norma: Questa disposizione è concepita per tutelare non solo la sicurezza degli utenti della strada, ma anche per garantire il regolare funzionamento della viabilità e dei servizi pubblici.
L'articolo 583-bis del Codice Penale Italiano riguarda specificamente le pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (MGF). Questo articolo è stato introdotto per contrastare un fenomeno che, purtroppo, continua a verificarsi in molte culture nel mondo, e ha come obiettivo la protezione della salute e dei diritti delle donne. La mutilazione genitale femminile include procedure che comportano la rimozione parziale o totale degli organi genitali femminili esterni per motivi non medici. Queste pratiche sono riconosciute come violazioni gravi dei diritti umani e possono portare a conseguenze fisiche e psicologiche severe per le vittime. In Italia, la legge prevede pene severe per chi pratica, incita o agevola la mutilazione genitale femminile. Le pene possono includere la reclusione e, in determinati casi, l'aggravamento delle sanzioni se le vittime sono minorenni. È fondamentale promuovere ed educare sull'importanza della salute sessuale e riproduttiva, nonché sulla necessità di rispettare i diritti delle donne, per prevenire tali pratiche e sostenere le vittime.
L'articolo 497-bis del Codice Penale Italiano riguarda il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Questo reato è considerato particolarmente grave, in quanto coinvolge la creazione o la detenzione di documenti che possono essere utilizzati per ingannare le autorità e violare la legalità.
L'articolo 618 del Codice Penale Italiano riguarda la "rivelazione del contenuto della corrispondenza". Esso sancisce che chiunque riveli il contenuto di una corrispondenza altrui senza autorizzazione, commette un reato. Questo articolo tutela la segretezza della corrispondenza, proteggendo i diritti individuali alla privacy e alla riservatezza.
Consiglio di Stato 2024- La questione sollevata riguarda l'interpretazione del concetto di "orario giornaliero" in relazione ai buoni pasto e alle indennità per i turni di servizio notturni. Secondo le premesse, si sostiene che il termine "orario giornaliero" debba essere inteso in relazione alla giornata lavorativa e che quindi si possa sovrapporre alla giornata solare, in particolare nelle fasce orarie in cui le mense di servizio sono aperte per il pranzo e la cena.
Tar 2025- La richiesta riguarda l'applicazione dei criteri di avanzamento già previsti per il personale delle Forze armate e dei Carabinieri anche per il personale di Polizia. In particolare, si fa riferimento all'equiordinazione tra gli Ispettori SUPS della Polizia di Stato e i Marescialli Maggiori dell'Arma dei Carabinieri.
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