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05 marzo 2025
Corte dei Conti 2025-ricorso presentato per il riconoscimento, ai fini pensionistici, delle patologie derivanti dalle mansioni lavorative, la Corte dei Conti potrebbe esaminare i seguenti punti: 1. Accertamento del nesso causale La Corte dovrebbe verificare se esiste un nesso causale tra le patologie descritte e le mansioni svolte dal ricorrente. Nel caso specifico, la "limitazione funzionale della spalla destra per tendinosi del muscolo sopraspinoso e del capo lungo del bicipite" e la "degenerazione del corpo e del corno posteriore del menisco mediale del ginocchio destro" sono patologie che, seppur non immediatamente riconducibili a un’unica causa di servizio, potrebbero derivare da movimenti ripetitivi, posture errate o sollevamento di carichi pesanti, che sono comuni in alcuni contesti lavorativi. La Corte dovrà esaminare le mansioni specifiche svolte dal ricorrente e determinare se siano effettivamente idonee a causare tali patologie.
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Corte dei Conti 2025-la sentenza riguarda un ricorso presentato dai ricorrenti che si sono trovati in una situazione di iscrizione errata alla gestione INPS. Essi sostengono di essere stati erroneamente iscritti alla gestione INPS per i lavoratori dipendenti, anziché a quella riservata al personale dello Stato del Comparto Sicurezza, Difesa e Pronto Soccorso, con la conseguenza di non aver percepito i benefici pensionistici maturati, in particolare il Trattamento di Fine Servizio (TFS).
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Corte dei Conti 2025-la pronuncia riguarda una decisione presa dal giudice di appello in relazione a un caso di impugnazione di una sentenza di primo grado, che aveva escluso il riconoscimento di un trattamento pensionistico, probabilmente per una infermità fisica. In particolare, il caso riguarda l'infermità che ha determinato una limitazione dell'attività fisica per sforzi di media entità (II classe NYHA), e l'inclusione di tale infermità nella II categoria della tabella A del DPR n. 834/81.
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La sentenza della Corte di Cassazione (n. xxx) del 2025 riguarda la regolamentazione della pubblicità e delle affissioni pubbliche, con particolare attenzione alle strutture di stendardi e gonfaloni che sovrastano il suolo pubblico.
Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.
La sentenza della Corte di Cassazione n. XXXXX del 2025 offre un approfondimento significativo riguardo alla legittimità dell’azione dell’Enel nel revocare il beneficio del taglio dell’80% sui costi dell’energia elettrica, precedentemente concesso agli ex dipendenti. Di seguito si fornisce un commento dettagliato sulla decisione, analizzandone i presupposti, le motivazioni e le implicazioni giuridiche.
La sentenza della Cassazione n. 11982 del 2025 si inserisce in un contesto normativo particolarmente complesso riguardante l'acquisizione e l'utilizzazione dei dati di traffico telefonico e telematico, un tema di crescente rilevanza nel panorama giuridico contemporaneo, soprattutto in relazione alla protezione dei dati personali e ai diritti fondamentali degli individui.