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02 giugno 2025
Il recente verdetto emesso dalla Corte d’Appello di Trieste rappresenta un importante passo avanti nella battaglia per la giustizia e la tutela della salute dei lavoratori e degli studenti coinvolti in ambienti contaminati dall’amianto, in particolare nelle scuole italiane. La sentenza condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito al pagamento di circa 600.000 euro alla famiglia di xx, un tecnico che ha lavorato per 15 anni nell’Istituto Volta di Trieste e che, a causa dell’esposizione all’amianto, è deceduto nel 2016 per mesotelioma pleurico, una malattia altamente aggressiva e legata esclusivamente all’esposizione a questa fibra cancerogena.
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La sentenza della Cassazione n. 20195 del 2025 affronta il delicato tema del maltrattamento di animali, chiarendo alcuni aspetti fondamentali in relazione alla configurabilità del reato. In particolare, la Corte sottolinea che, ai fini della sussistenza del reato di maltrattamento di animali previsto dall’articolo 544-ter del Codice Penale, non è sufficiente dimostrare un comportamento vessatorio o lesioni effettive all’animale, ma occorre che tali comportamenti abbiano causato delle lesioni o comunque sofferenze effettive all’animale stesso
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La sentenza Cassazione n. 20255/2025 si inserisce nel solco della giurisprudenza di legittimità riguardante i reati contro la Pubblica Amministrazione, in particolare sul tema della validità del patteggiamento e sull’obbligo di restituzione del profitto illecito. La Corte di Cassazione ha affermato che un patteggiamento che non prevede la restituzione integrale del prezzo e del profitto del reato è illegittimo.
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Sentenza della Cassazione n. 20194 del 2025 relativo al caso DOLO offre un approfondimento importante sulla natura del dolo e sulla rilevanza dello stato di alterazione psico-fisica, come l’ubriachezza, nel contesto di responsabilità penale.
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La sentenza della Corte di Cassazione n. 13854 del 2025 rappresenta un importante chiarimento in materia di diritto di accesso agli atti assicurativi, in particolare nel contesto del procedimento di sinistro. La decisione si inserisce nel più ampio quadro della disciplina sulla trasparenza e sulla tutela dei diritti delle parti coinvolte, rafforzando il principio che l’assicurato o altri soggetti interessati possono accedere esclusivamente agli atti già in possesso dell’assicurazione e contenuti nel fascicolo del sinistro.
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La sentenza della Cassazione n. 13867/2025 fornisce un chiarimento importante in materia di imposte sui redditi, in particolare riguardo alla corretta imputazione delle sopravvenienze attive derivanti dal riconoscimento di crediti o dal disconoscimento di debiti preesistenti in sede giudiziale.
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La sentenza della Cassazione n. 13860 del 2025 si inserisce nel quadro giurisprudenziale relativo alle azioni di regresso dell’assicuratore nei confronti del responsabile civile in ambito di RC Auto (RCA), e chiarisce un importante aspetto procedurale riguardante il momento e la modalità di proposizione di tale domanda.
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La pronuncia della Corte di Cassazione n. 13892 del 2025 affronta un tema fondamentale nel diritto dell’asilo e del diritto internazionale dei diritti umani, ovvero il limite entro cui un giudice può sindacare le decisioni di trasferimento di richiedenti asilo, in particolare in sede di impugnazione.
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La sentenza della Corte di Cassazione (n. xxx) del 2025 riguarda la regolamentazione della pubblicità e delle affissioni pubbliche, con particolare attenzione alle strutture di stendardi e gonfaloni che sovrastano il suolo pubblico.
Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.
La sentenza della Corte di Cassazione n. XXXXX del 2025 offre un approfondimento significativo riguardo alla legittimità dell’azione dell’Enel nel revocare il beneficio del taglio dell’80% sui costi dell’energia elettrica, precedentemente concesso agli ex dipendenti. Di seguito si fornisce un commento dettagliato sulla decisione, analizzandone i presupposti, le motivazioni e le implicazioni giuridiche.
La sentenza della Cassazione n. 11982 del 2025 si inserisce in un contesto normativo particolarmente complesso riguardante l'acquisizione e l'utilizzazione dei dati di traffico telefonico e telematico, un tema di crescente rilevanza nel panorama giuridico contemporaneo, soprattutto in relazione alla protezione dei dati personali e ai diritti fondamentali degli individui.