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13 maggio 2025

La pronuncia della Cassazione n. 17647 del 2025 affronta il tema dei delitti di falso e, in particolare, la natura e l’efficacia giuridica della cartella clinica redatta da un medico di un ospedale pubblico.

 

La pronuncia della Cassazione n. 17647 del 2025 affronta il tema dei delitti di falso e, in particolare, la natura e l’efficacia giuridica della cartella clinica redatta da un medico di un ospedale pubblico.

In primo luogo, la Corte sottolinea che la cartella clinica, in quanto redatta da un pubblico ufficiale (il medico dipendente di un ente pubblico), costituisce un atto pubblico. Questo significa che la documentazione ha un’efficacia probatoria qualificata e può influire su situazioni giuridiche soggettive di rilevanza pubblicistica, come ad esempio questioni di responsabilità professionale, accertamenti sanitari o procedimenti penali.

Inoltre, la cartella clinica documenta le attività svolte dal pubblico ufficiale, attestando in modo ufficiale e verificabile i fatti e le osservazioni relative al decorso della malattia e ad altri eventi clinici di interesse medico e legale. La funzione di diario clinico e di documento ufficiale implica che le annotazioni devono essere effettuate contestualmente al verificarsi dei fatti, per garantire la veridicità e l’attendibilità delle informazioni riportate.

La Corte evidenzia quindi che, in ambito di delitti di falso, la falsificazione o alterazione della cartella clinica costituisce un abuso della funzione pubblica e può integrare il reato di falso in atto pubblico, poiché la documentazione rappresenta un atto pubblico che documenta fatti rilevanti e deve essere redatta in modo fedele e tempestivo.

In conclusione, la sentenza ribadisce la natura ufficiale e probatoria della cartella clinica redatta da un medico di un ospedale pubblico, sottolineando l’obbligo di annotare i fatti clinici in modo tempestivo e fedele, e riconoscendo la rilevanza penale di eventuali falsificazioni o alterazioni di tale documento.

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