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12 luglio 2025
Sentenza del 30/03/2023 n. 944/26 - Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Puglia Valenza probatoria delle dichiarazioni del contribuente Le dichiarazioni rese dal contribuente alla Guardia di finanza in sede di verifica fiscale integrano una confessione stragiudiziale ai sensi dell'art. 2735 c.c., costituendo prova non già indiziaria ma diretta del maggior reddito imponibile eventualmente accertato a carico del dichiarante, che non richiede, come tale, ulteriori riscontri (Cass. nn. 12271/07 e 22616/14). Sulla base di detto principio, i giudici pugliesi hanno accolto l’appello dell’Ufficio, avendo considerato tali dichiarazioni pienamente utilizzabili nell’ambito del processo tributario.
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Sentenza del 10/06/2016 n. 2239/24 - Comm. Trib. Reg. per la Sicilia Gli immobili destinati a compiti istituzionali non sempre beneficiano dell’esenzione ICI. La Provincia impugnava l'avviso di accertamento con cui il Comune richiedeva il pagamento dell' ICI per l'anno considerato, relativamente al Palazzo del Governo e alla Caserma dei Carabinieri, deducendo che i sopracitati immobili erano esenti dall'imposta in quanto "destinati esclusivamente a compiti istituzionali". Dopo un parziale accoglimento del ricorso i giudici di prime cure annullavano le sanzioni per entrambi gli immobili in considerazione dell'incertezza normativa ed interpretativa. La CTR palermitana, riformando in toto la sentenza di primo grado, dichiara inapplicabile per entrambi gli immobili l'esenzione di cui all'art. 7, c. 1, lettera a del D. Lgs. n. 504/1992, poiché il primo immobile risulterebbe solo in minor parte destinato a fini istituzionali, mentre per il secondo vale quanto affermato dalla Circolare del Ministero delle Finanze n. 14 del 5 luglio 1993 secondo cui l'esenzione non è attuabile per gli edifici di proprietà della Provincia dati in locazione o in uso gratuito allo Stato e da questi adibiti a Caserma dei Carabinieri.
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Sentenza del 20/11/2024 n. 6582/19 - Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Campania Agevolazione prima casa e personale delle forze armate Il personale in servizio permanente appartenente alle forze armate e alle forze di polizia può beneficiare dell’agevolazione prima casa anche se non sposta la residenza nel comune in cui sorge l’unità abitativa. Sulla scorta dell’art. 66 della legge 21 novembre 2000, n. 342, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Campania ha respinto l’appello con cui l’Agenzia delle Entrate chiedeva la conferma di due avvisi di accertamento emanati a seguito di un provvedimento di decadenza dalle agevolazioni fiscali. Nel caso di specie, infatti, il contribuente, appartenente alle forze armate, aveva acquistato un immobile in un comune in cui non aveva trasferito la residenza, sebbene nel rogito avesse assunto l’obbligo di trasferimento della residenza anagrafica entro 18 mesi per usufruire dell'agevolazione fiscale. I giudici di seconde cure spiegano che il soddisfacimento del requisito della residenza non è previsto in tale specifica agevolazione che trova il fondamento nella non vincolatività della residenza dell'appartenente alle forze armate la cui carriera comporta l'eventualità di svariati trasferimenti di ufficio.
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La sentenza n. 103 del 8 luglio 2025 della Corte Costituzionale riguarda un tema centrale nella disciplina delle omissioni contributive e delle sanzioni applicate ai datori di lavoro in Italia, in particolare in relazione alle innovazioni introdotte dal DL 48/2023 (cosiddetto DL Lavoro).
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La sentenza della Corte di Cassazione n. 18946/2025 affronta il tema della soggettività passiva dell’IMU (Imposta Municipale Unica) in relazione ai concessionari di beni del patrimonio indisponibile. La decisione si inserisce nel più ampio quadro di interpretazione della disciplina tributaria riguardante gli obblighi fiscali di soggetti che usufruiscono di beni pubblici concessi in uso.
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La sentenza della Cassazione n. 18958/2025 fornisce un’importante chiarificazione circa la disciplina della responsabilità civile in materia di navigazione da diporto, evidenziando il carattere speciale della normativa specifica rispetto al Codice della Navigazione e al codice civile in generale.
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La sentenza della Cassazione n. 18958 del 2025 affronta un aspetto fondamentale della responsabilità civile nel contesto della navigazione da diporto, evidenziando il carattere speciale e autonomo della normativa applicabile rispetto al più generale Codice della Navigazione.
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11 luglio 2025
Modulistica e prontuari 11 luglio 2025
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La decisione della Corte di Cassazione n. 11771 del 5 maggio 2025 si inserisce in un quadro giuridico di grande rilevanza riguardante la promozione del lavoratore e la tutela del superminimo contrattuale. La pronuncia conferma un principio fondamentale: la clausola di non assorbimento del superminimo, prevista nell’accordo individuale, è valida ed efficace, e ciò ha importanti implicazioni per la tutela dei diritti economici del lavoratore.
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Comunicazione del licenziamento e sulla prova contraria nel contesto della presunzione di conoscenza dell’atto recettizio si basa sulla recente pronuncia della Cassazione, ordinanza del 15 giugno 2025, n. 15987. Questo ambito giuridico riguarda la corretta modalità di prova circa la ricezione di un atto, come il licenziamento, e le implicazioni sulla validità di tale comunicazione.
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La sentenza del Tribunale di Cosenza del 3 giugno 2025, n. 980, riguardante il licenziamento collettivo senza obbligo di repêchage, affronta i punti principali e le implicazioni giuridiche di questa pronuncia.
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La sentenza Cass. 21 maggio 2025, n. 13558, riguardante il diritto alla NASpI e il computo delle 30 giornate di lavoro effettivo, può essere così strutturato:
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10 luglio 2025
Corte dei Conti 2025-Il caso che coinvolge due carabinieri, rappresenta un episodio di notevole rilevanza sia sotto il profilo etico che legale, e mostra come le istituzioni stiano rafforzando i controlli e le sanzioni contro comportamenti scorretti all’interno delle forze dell’ordine.
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Corte dei Conti 2025-la sentenza della Corte dei Conti, Sezione Territoriale, riguardante il sig. .........., maresciallo di 1ª classe, evidenzia diversi aspetti critici e procedurali del caso, che meritano un’analisi approfondita.
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Cassazione 2025- Il caso trattato dalla Cassazione riguarda un tema di grande rilevanza nel diritto tributario e dei consumatori, ovvero la possibilità per il consumatore finale di agire in ripetizione di somme indebitamente riscosse dal fornitore di energia elettrica, in particolare riguardo all’addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica, in presenza di una violazione del diritto dell’Unione Europea.
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Consiglio di Stato 2025 - Proposta di Schema di Decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al DPR 5 ottobre 1991, n. 359, relativo ai criteri per la determinazione dell'armamento in dotazione all'Amministrazione della pubblica sicurezza e al personale della Polizia di Stato operante in funzioni di polizia
Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.
Licenziamento Disciplinare e Pendenza di un Procedimento Penale
La sentenza della Corte di Cassazione n. XXXXX del 2025 offre un approfondimento significativo riguardo alla legittimità dell’azione dell’Enel nel revocare il beneficio del taglio dell’80% sui costi dell’energia elettrica, precedentemente concesso agli ex dipendenti. Di seguito si fornisce un commento dettagliato sulla decisione, analizzandone i presupposti, le motivazioni e le implicazioni giuridiche.