Cassazione 2025 –pubblico impiego contrattualizzato e diritti del dipendente relativamente al lavoro straordinario e altri aspetti correlati
1. **Premessa e quadro normativo di riferimento**
La sentenza si inserisce nel contesto del pubblico impiego contrattualizzato, disciplina che regola i rapporti di lavoro di dipendenti pubblici assunti con contratti di diritto privato, e si confronta con i principi sanciti dalla normativa di settore, in particolare le disposizioni contrattuali e le sentenze della Corte di Cassazione sul diritto al pagamento del lavoro straordinario.
2. **Diritto al pagamento del lavoro straordinario**
La Cassazione ribadisce un principio consolidato: il dipendente pubblico ha diritto al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario se quest’ultimo è reso con il consenso, anche implicito, del datore di lavoro. La ratio di questa norma è di tutela del lavoratore, che non può essere penalizzato per aver svolto ore di lavoro extra rispetto all’orario ordinario, purché vi sia stata una forma di assenso, anche tacita, del datore.
3. **Accertamento dell’inadempimento e condanna**
Nella fattispecie, si accerta l’inadempimento del datore di lavoro, che non ha corrisposto le ore di lavoro straordinario né ha rispettato gli obblighi di retribuzione correlati. La condanna a pagamento riguarda un periodo di circa cinque anni e quattro mesi (febbraio .. - giugno ..). La somma di € 21.642,02 è calcolata considerando le ore di lavoro straordinario non retribuite, presumibilmente sulla base delle tariffe orarie contrattuali e delle ore effettivamente rese.
4. **Rimborso delle spese di pendolarismo**
Il giudice ha inoltre riconosciuto il diritto del lavoratore al rimborso delle spese per il tragitto casa-lavoro e viceversa, per un importo totale di € 21.642,02. Questo aspetto si basa sulla normativa e sulla giurisprudenza secondo cui, in presenza di obblighi di servizio che comportano spostamenti significativi, il datore di lavoro è tenuto a rimborsare le spese di trasporto sostenute dal dipendente, anche in assenza di specifiche previsioni contrattuali, se si dimostra che tali spese sono state effettivamente sostenute e sono funzionali all’espletamento della prestazione lavorativa.
5. **Indennità per lavoro straordinario di 20 minuti al giorno**
Il giudice ha riconosciuto anche un’indennità per 20 minuti di lavoro straordinario per ogni giornata lavorativa, probabilmente calcolata in base alle tariffe di lavoro straordinario previste dal contratto o dalla legge. Questo riconoscimento evidenzia l’importanza di considerare anche frazioni di ora nel calcolo del compenso, così da tutelare adeguatamente il lavoratore.
6. **Mancata messa a disposizione di servizi essenziali**
Un altro aspetto importante riguarda la mancata messa a disposizione di acqua potabile, servizi igienici e rifugio a uso spogliatoio. La Cassazione condanna il datore di lavoro al risarcimento di € 1.000,00 per ogni anno di lavoro dal 2015 in poi, a titolo di danno o indennità per questa omissione. Tale statuizione si fonda sulla violazione di obblighi di tutela della dignità e della salute del lavoratore, elementi fondamentali in ambito di diritto del lavoro pubblico e privato.
7. **Implicazioni pratiche e giurisprudenziali**
La pronuncia si inserisce in un quadro di tutela rafforzata del lavoratore pubblico contrattualizzato, sottolineando che il consenso implicito del datore di lavoro può essere sufficiente affinché il lavoratore abbia diritto alla retribuzione del lavoro straordinario. Inoltre, la sentenza ribadisce l’obbligo del datore di garantire condizioni di lavoro dignitose, comprendenti servizi igienici, acqua potabile e spazi adeguati, e la responsabilità per omissioni che ledono tali diritti.
8. **Considerazioni conclusive**
Questa pronuncia rappresenta un importante precedente in materia di tutela dei diritti dei lavoratori nel settore pubblico contrattualizzato, ribadendo che il mancato pagamento di ore di lavoro straordinario, se reso con il consenso del datore, costituisce inadempimento che può essere sanzionato con condanna al pagamento. Si evidenzia inoltre come la giurisprudenza consideri non solo aspetti retributivi, ma anche diritti accessori e condizioni di lavoro, rafforzando il principio di tutela integrale del lavoratore.
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**In sintesi:** La sentenza della Cassazione conferma che il lavoratore pubblico contrattualizzato ha diritto al pagamento del lavoro straordinario reso con il consenso del datore, anche implicito, e che il datore è responsabile per il mancato rimborso delle spese di trasporto e per la mancata messa a disposizione di servizi essenziali. La decisione rafforza l’orientamento giurisprudenziale volto a tutelare i diritti del lavoratore, anche in ambito pubblico, e sottolinea l’importanza di rispettare le condizioni di dignità e sicurezza sul luogo di lavoro.
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