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24 aprile 2025

La sentenza Cassazione n. 10312 del 2025 affronta una delicata questione di diritto scolastico e di tutela della salute e dei diritti degli studenti portatori di particolari condizioni di salute, in particolare la celiachia.

 

La sentenza Cassazione n. 10312 del 2025 affronta una delicata questione di diritto scolastico e di tutela della salute e dei diritti degli studenti portatori di particolari condizioni di salute, in particolare la celiachia.

**Contesto e fatti di causa:**  
Nella vicenda esaminata, un'insegnante aveva imposto a un’allieva celiaca di consumare un alimento contenente glutine, nonostante le evidenti condizioni di intolleranza e le raccomandazioni mediche di evitarlo rigorosamente. La famiglia dell’allieva aveva contestato tale comportamento, ritenendolo lesivo della salute e in contrasto con le norme di tutela dei diritti delle persone con disabilità o condizioni di salute specifiche.

**Questione giuridica:**  
Il punto centrale riguarda la legittimità del provvedimento disciplinare adottato nei confronti dell'insegnante, e più in generale, la liceità dell’obbligo di rispettare le prescrizioni mediche e le esigenze di tutela della salute degli studenti con patologie come la celiachia.

**Principi fondamentali:**  
La Corte di Cassazione ha richiamato i principi costituzionali di tutela della salute (art. 32 Cost.) e di pari dignità delle persone con disabilità o esigenze particolari (art. 3 Cost.).  
Inoltre, ha evidenziato che la normativa italiana e le linee guida internazionali riconoscono il diritto degli studenti con patologie alimentari di seguire diete specifiche e di essere tutelati dal rischio di contaminazione o esposizione a sostanze nocive.

**Motivazioni della sentenza:**  
La Corte ha stabilito che il comportamento dell’insegnante, nel costringere l’allieva a consumare un cibo contenente glutine, costituisce una violazione delle norme di tutela della salute e dei diritti dell’allieva, anche se questa non ha espresso espressamente un rifiuto.  
Ha altresì affermato che la disciplina scolastica e il dovere di tutela del personale docente impongono di rispettare le prescrizioni mediche e di adottare comportamenti che garantiscano la sicurezza e il benessere degli studenti con patologie specifiche.  
Pertanto, il provvedimento disciplinare che ha sanzionato il comportamento dell’insegnante, riconoscendo la sua illegittimità, si basa sulla violazione di tali obblighi di tutela e di rispetto delle condizioni di salute degli studenti.

**Conclusione:**  
La Cassazione ha confermato che è legittimo il provvedimento disciplinare nei confronti dell’insegnante che impone all’allieva celiaca di mangiare un alimento contenente glutine, poiché tale comportamento rappresenta una violazione dei doveri di tutela della salute e di rispetto delle prescrizioni mediche, fondamentali nell’ambito della responsabilità educativa e professionale.

**Implicazioni pratiche:**  
La sentenza ribadisce l’importanza di sensibilizzare il personale scolastico sulla necessità di rispettare le esigenze di salute degli studenti con patologie alimentari e di adottare comportamenti corretti, rispettosi delle norme e delle prescrizioni mediche.  
Inoltre, sottolinea che qualsiasi comportamento che possa mettere a rischio la salute di un allievo con condizioni specifiche può comportare conseguenze disciplinari e legali, rafforzando il principio di tutela del diritto alla salute come componente fondamentale della tutela dei diritti fondamentali.


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