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13 giugno 2025

Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.

 

Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.

**2. La condotta e la sua qualificazione giuridica**

L’impossessamento di energia mediante sottrazione diretta costituisce un classico esempio di furto di energia ai sensi dell’art. 624-bis del codice penale, che punisce appunto chi si appropri indebitamente di energia, acqua o altri servizi pubblici.

L’allaccio diretto sul contatore, senza passare per le vie legali di fornitura, rappresenta una condotta fraudolenta volta ad eludere la rilevazione del consumo e, di conseguenza, il pagamento. La condotta si configura come una sottrazione di energia con modalità che rendono evidente l’intento di eludere il regolare rapporto contrattuale con l’ente erogatore.

**3. Elemento soggettivo e modalità di realizzazione**

Dal punto di vista soggettivo, si tratta di dolo specifico: l’imputata ha voluto sottrarre energia elettrica senza pagamento, con consapevolezza della illegittimità della condotta. La realizzazione tramite allaccio diretto sulla presa del contatore dimostra anche un metodo di sottrazione particolarmente elusivo e illecito.

**4. La presenza dell’elemento aggravante "su cose destinate a pubblica utilità"**

L’addebito menziona l’elemento aggravante previsto dall’art. 625, comma 2, n. 2 del codice penale, secondo cui il furto è aggravato quando commesso su cose destinate a pubblica utilità.

In questo caso, l’energia elettrica sottratta alimenta infrastrutture o servizi di pubblica utilità, come potrebbe essere un edificio pubblico, un ospedale, o un’altra struttura essenziale per la collettività. Tale circostanza aumenta la gravità del fatto, perché si sottrae risorsa fondamentale per la collettività, aggravando la natura del reato e giustificando, in linea generale, una pena più severa.

**5. La giurisprudenza della Cassazione in materia**

La Cassazione, nelle pronunce più recenti, ha ribadito che:

- La sottrazione di energia elettrica mediante allacci abusivi configura un furto qualificato, anche se di modesta entità, qualora siano presenti elementi di aggravante, come il danneggiamento del sistema di misura o l’impiego di modalità fraudolente.

- La presenza di un elemento aggravante, come "su cose destinate a pubblica utilità", comporta un incremento della pena e richiede una particolare attenzione da parte del giudice di merito nel valutare la gravità del fatto.

- La prova dell’allaccio diretto e dell’alterazione del sistema di misurazione può essere desunta anche da elementi tecnici e da relazioni di tecnici specializzati, senza che sia necessario un accertamento diretto in ogni caso.

**6. Aspetti processuali e di diritto sostanziale**

Il giudice di legittimità, in sede di Cassazione, si concentrerà sulla corretta qualificazione giuridica del fatto, sulla prova dell’allaccio abusivo e sull’applicazione dell’aggravante.

Se il procedimento ha rispettato i principi di diritto, la Cassazione confermerà la condanna, ribadendo che il fatto, così come descritto, integra un reato di furto aggravato, con particolare riferimento alla destinazione pubblica dell’energia sottratta.

**7. Considerazioni finali**

- La condotta dell’imputata appare chiaramente qualificata come furto aggravato, data la modalità fraudolenta di sottrazione e l’utilizzo di energia destinata a pubblica utilità.

- La presenza dell’elemento aggravante aumenta la gravità del reato, giustificando pene più severe e la possibilità di applicare misure di sicurezza o confisca.

- La Cassazione, nel suo ruolo di garante della corretta interpretazione della legge, probabilmente confermerà la sentenza di merito se questa ha correttamente valutato tutti gli elementi di fatto e di diritto.

**Conclusioni**

Il caso rappresenta un esempio di come il sistema penale affronti le condotte di furto di energia, specialmente quando si tratta di energie destinate a servizi pubblici. La qualificazione giuridica come furto aggravato e la considerazione dell’elemento relativo alle cose di pubblica utilità sono fondamentali per comprendere la gravità del fatto e le conseguenze giuridiche che ne scaturiscono.


 

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