La sentenza Cassazione n. 10382 del 2025 affronta una questione di fondamentale importanza riguardante l’applicazione dell’opzione donna e le relative modalità di calcolo della pensione.
**Contesto della sentenza**
L’ordinanza in commento si focalizza sulla richiesta di ricalcolo retributivo del trattamento pensionistico, avanzata da una lavoratrice che aveva optato per il trattamento anticipato previsto dalla normativa “opzione donna”. Quest’ultima permette alle lavoratrici di pensionarsi anticipatamente, usufruendo di un regime agevolato rispetto a quello ordinario, ma con alcune limitazioni e caratteristiche specifiche.
**Punto centrale della decisione**
La Cassazione chiarisce che la normativa “opzione donna” non ha modificato il quantum della pensione in sé, ma si è limitata a offrire un’agevolazione temporale, consentendo il pensionamento prima rispetto ai requisiti ordinari. La norma, quindi, non interviene sui criteri di calcolo del trattamento pensionistico, ma esclusivamente sulla possibilità di accedere alla pensione anticipata con modalità agevolata.
**Implicazioni della decisione**
- **Nessuna modifica al calcolo pensionistico**: La Cassazione ribadisce che, in assenza di specifica disposizione normativa, il trattamento pensionistico deve essere calcolato secondo le regole ordinarie, cioè con il sistema contributivo o retributivo, a seconda dei requisiti e delle epoche di maturazione del diritto.
- **Limitazione dell’agevolazione**: La normativa “opzione donna” si configura come una facilitazione temporanea, senza effetti sul quantum della pensione, che resta soggetto alle regole già esistenti.
- **Nessuna interpretazione estensiva**: La sentenza respinge l’idea di interpretare la norma in modo da attribuire effetti più favorevoli sulla quantificazione del trattamento pensionistico rispetto a quanto previsto dal legislatore.
**Conseguenze pratiche**
Per le lavoratrici che intendono usufruire di “opzione donna”, la sentenza sottolinea che l’agevolazione riguarda esclusivamente i requisiti di accesso e non comporta un ricalcolo del trattamento pensionistico sulla base di un metodo retributivo, ma si applica comunque il calcolo secondo le regole standard. Pertanto, non è possibile ottenere un trattamento pensionistico più favorevole attraverso un’interpretazione estensiva della norma che modifichi il quantum.
**Conclusioni**
La Cassazione n. 10382/2025 rafforza l’orientamento secondo cui le agevolazioni temporali offerte dalla normativa “opzione donna” non modificano i parametri di calcolo della pensione, limitandosi a facilitare l’accesso anticipato. La norma non ha mai previsto di alterare il quantum della pensione, che resta ancorato alle modalità di calcolo ordinarie, e questa interpretazione chiarisce il principio di legalità e chiarezza nell’applicazione delle regole pensionistiche.
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