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05 giugno 2025

La sentenza della Cassazione n. 13844 del 2025 rappresenta un importante precedente giuridico nel campo della responsabilità civile delle aziende produttrici di tabacco e della tutela dei consumatori. Analizzando il caso, si evidenzia come gli eredi di una donna deceduta per carcinoma polmonare abbiano ottenuto il riconoscimento della responsabilità di B.A.T. Italia per aver omesso di informare adeguatamente i consumatori circa l’elevato rischio di patologie neoplastiche associate al consumo di sigarette.

 

La sentenza della Cassazione n. 13844 del 2025 rappresenta un importante precedente giuridico nel campo della responsabilità civile delle aziende produttrici di tabacco e della tutela dei consumatori. Analizzando il caso, si evidenzia come gli eredi di una donna deceduta per carcinoma polmonare abbiano ottenuto il riconoscimento della responsabilità di B.A.T. Italia (..) per aver omesso di informare adeguatamente i consumatori circa l’elevato rischio di patologie neoplastiche associate al consumo di sigarette.

**Contesto fattuale e giuridico**  
La vittima aveva fumato sigarette di marca MS, prodotte dall’azienda ricorrente. Nonostante fossero disponibili evidenze scientifiche sin dal 1950 che avevano già stabilito un legame diretto tra il fumo di sigaretta e il rischio di carcinoma polmonare, la B.A.T. Italia avrebbe omesso di fornire informazioni complete e trasparenti sui rischi sanitari connessi all’uso dei propri prodotti. La mancata divulgazione delle informazioni avrebbe indebitamente indotto i consumatori a sottovalutare i rischi e a continuare a fumare, contribuendo così alla malattia e al decesso della donna.

**Motivazioni della sentenza**  
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso degli eredi ritenendo che l’azienda abbia violato il dovere di informazione e di diligenza nei confronti dei consumatori. La decisione si basa sull’analisi delle fonti scientifiche e sulla constatazione che le evidenze sul rischio cancerogeno del fumo fossero già consolidate e ampiamente riconosciute a livello internazionale. Pertanto, l’omissione di informare sui rischi costituisce una grave responsabilità, ai sensi degli articoli 2043 e 2049 del Codice Civile, nonché delle normative europee e nazionali sulla tutela dei consumatori e sulla pubblicità ingannevole.

**Impatto della decisione**  
Questa pronuncia rafforza il principio che le aziende produttrici di beni potenzialmente dannosi devono assumersi la responsabilità di comunicare in modo chiaro e completo i rischi connessi ai propri prodotti, anche quando tali rischi sono già ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica. La sentenza sottolinea inoltre l’importanza della tutela dei diritti dei consumatori e la necessità di trasparenza, rafforzando il ruolo dei giudici nel reprimere comportamenti negligenti o ingannevoli.

**Considerazioni finali**  
La Cassazione n. 13844/2025 si inserisce in un più ampio contesto di giurisprudenza orientata a responsabilizzare le imprese sui rischi per la salute pubblica derivanti dall’uso di prodotti nocivi. Essa rappresenta un messaggio chiaro alle aziende: l’obbligo di informare correttamente i consumatori non può essere eluso, e la mancata trasparenza può comportare conseguenze legali e risarcitorie significative. La decisione potrebbe anche influenzare future normative e pratiche aziendali in materia di comunicazione dei rischi di prodotti dannosi, contribuendo alla tutela più efficace della salute pubblica e dei diritti dei consumatori. 

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