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05 giugno 2025

Tar 2025-la motivazione dell’appellante si concentra sulla valenza probatoria delle circostanze specificamente documentate e sulla loro rilevanza ai fini della valutazione delle condizioni di salute e dell’eventuale riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio. L’appellante sostiene che il rifiuto di riconoscimento si fondi su un difetto di istruttoria e di motivazione, poiché i fatti e le circostanze da lui riferiti non sono stati adeguatamente valutati nel procedimento amministrativo/medico-giurisdizionale.

 

Tar 2025-la motivazione dell’appellante si concentra sulla valenza probatoria delle circostanze specificamente documentate e sulla loro rilevanza ai fini della valutazione delle condizioni di salute e dell’eventuale riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio. L’appellante sostiene che il rifiuto di riconoscimento si fondi su un difetto di istruttoria e di motivazione, poiché i fatti e le circostanze da lui riferiti non sono stati adeguatamente valutati nel procedimento amministrativo/medico-giurisdizionale.

**Punti chiave del ragionamento dell’appellante:**

1. **Documentazione di episodi di servizio altamente stressanti e usuranti:**  
   L’appellante ha fornito un’attestazione dettagliata delle proprie attività e delle condizioni di servizio, evidenziando come tali siano compatibili con l’insorgenza di patologie di natura muscolo-scheletrica e/o altre infermità che possono derivare da cause di servizio.

2. **Elencazione delle attività e dei rischi connessi:**  
   - **Corsi di addestramento con marce e zavorre pesanti:**  
     L’attività di marcia con zavorre di notevole peso, svolta sia durante il primo periodo formativo a Roma (Cecchignola) che presso la Scuola di applicazione di Torino, ha comportato esposizione a sovraccarico biomeccanico, movimentazione manuale di carichi, esposizione alle intemperie, vibrazioni e posizioni statiche prolungate. Tali condizioni sono riconducibili a rischi noti per il sistema muscolo-scheletrico e per la colonna vertebrale.

   - **Servizi in teatri operativi e di peacekeeping:**  
     In Kosovo, Libano e Afghanistan, l’appellante ha svolto attività in ambienti ostili e fisicamente impegnativi, a bordo di veicoli corazzati su terreni sconnessi, spesso in condizioni climatiche estreme e notturne. La permanenza in tali ambienti, con esposizione a sollecitazioni fisiche ripetute e prolungate, oltre all’utilizzo di equipaggiamento pesante (giubbotto antiproiettile di 20 kg, armi), incrementa il rischio di patologie da stress biomeccanico e da esposizione a fattori ambientali nocivi.

   - **Servizio “Operazione strade sicure”:**  
     Anche questa attività comporta l’esposizione alle vibrazioni dei mezzi, che possono contribuire a patologie muscolo-scheletriche.

3. **Critica alla mancata valutazione di tali episodi:**  
   L’appellante sostiene che tali circostanze, altamente stressanti e usuranti, non sono state adeguatamente considerate nel procedimento decisionale, configurando quindi una carenza istruttoria e motivazionale. La mancata valutazione di tali elementi documentati rappresenta un vizio che invalida il diniego di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio.

4. **Impatto sulla valutazione delle infermità:**  
   La documentazione e le testimonianze relative a queste attività sono ritenute essenziali per dimostrare il nesso causale tra le condizioni di servizio e l’insorgenza delle infermità, e devono essere adeguatamente valutate ai fini del riconoscimento.

**Conclusione:**  
L’appellante chiede che venga riconsiderato l’atto impugnato alla luce di questa documentazione, evidenziando come la mancata analisi di tali episodi costituisca un errore procedurale e motivazionale. La richiesta si basa sulla necessità di un’istruttoria completa e corretta, che tenga conto di tutte le circostanze di servizio documentate, al fine di garantire il diritto al riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio.


 

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