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04 maggio 2025

La sentenza della Cassazione n. 9915 del 2025 fornisce un chiarimento importante sul ruolo e sulla natura dell’assegno divorzile, sottolineando come esso abbia una funzione non solo assistenziale, ma anche perequativa e compensativa. Questo significa che l’assegno divorzile non è semplicemente un sostegno economico volto a garantire un tenore di vita dignitoso alla parte economicamente più debole dopo la separazione o il divorzio, ma anche uno strumento volto a riequilibrare eventuali disparità patrimoniali derivanti dal sacrificio di uno dei coniugi in favore della famiglia.

 

La sentenza della Cassazione n. 9915 del 2025 fornisce un chiarimento importante sul ruolo e sulla natura dell’assegno divorzile, sottolineando come esso abbia una funzione non solo assistenziale, ma anche perequativa e compensativa. Questo significa che l’assegno divorzile non è semplicemente un sostegno economico volto a garantire un tenore di vita dignitoso alla parte economicamente più debole dopo la separazione o il divorzio, ma anche uno strumento volto a riequilibrare eventuali disparità patrimoniali derivanti dal sacrificio di uno dei coniugi in favore della famiglia.

**Punto chiave della pronuncia**

La Suprema Corte evidenzia che l’assegno divorzile presuppone un rigoroso accertamento circa l’effettivo squilibrio economico tra le parti, che deve risultare in modo chiaro e documentato. In particolare, affinché possa essere riconosciuto, è necessario dimostrare che tale squilibrio sia riconducibile a un sacrificio personale di uno dei coniugi, effettuato per l’interesse della famiglia, ad esempio nell’ambito di un rapporto di cura, di sacrificio professionale o di rinuncia a opportunità economiche.

**Implicazioni pratiche**

1. **Accertamento rigoroso**: La sentenza ribadisce che il giudice deve procedere ad un’attenta analisi della situazione economica delle parti, verificando le cause e le circostanze del dislivello patrimoniale o reddituale.

2. **Funzione perequativa e compensativa**: L’assegno ha anche lo scopo di riequilibrare eventuali disparità patrimoniali, tenendo conto di sacrifici personali e professionali fatti da uno dei coniugi per il benessere della famiglia o del coniuge più debole.

3. **Condizione di sacrificio**: La condizione affinché l’assegno possa essere riconosciuto è che il sacrificio sia stato consapevolmente compiuto per le esigenze familiari, e che tale sacrificio abbia avuto un’incidenza significativa sulla condizione economica del coniuge che ora chiederebbe l’assegno.

**Considerazioni finali**

La pronuncia della Cassazione n. 9915 del 2025 rafforza l’orientamento secondo cui l’assegno divorzile non è un diritto automatico, ma un istituto che richiede una valutazione accurata e circostanziata delle circostanze di fatto. Ciò contribuisce a garantire una maggiore equità e giustizia nelle pronunce di separazione e divorzio, assicurando che l’assegno venga riconosciuto in presenza di effettivi sacrifici personali e squilibri economici riconducibili a tali sacrifici.

In conclusione, la sentenza sottolinea la necessità di un rigoroso accertamento delle circostanze, per evitare che l’assegno divorzile diventi uno strumento di redistribuzione automatica delle risorse, promuovendo invece una valutazione equa e giustificata delle particolarità di ogni caso.

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