La sentenza della Cassazione n. 15201 del 2025 affronta un aspetto fondamentale riguardante il procedimento di convalida del sequestro, in particolare in relazione alla motivazione richiesta dall’organo giudiziario in presenza di una percepibile contiguità tra il bene sequestrato e il reato contestato.
**Analisi dettagliata della decisione:**
1. **Percezione di contiguità tra bene sequestrato e reato:**
La Corte evidenzia che, quando gli investigatori hanno la sensazione — o meglio, una percezione ragionevole — che il bene sequestrato sia direttamente o strettamente collegato al reato commesso, questa percezione riduce la necessità di una motivazione estesa nel procedimento di convalida. In altre parole, l’esistenza di un collegamento evidente tra il bene e il condotto criminoso giustifica, in sede di convalida, una motivazione più sintetica rispetto a quella richiesta in altri casi dove il nesso tra bene e reato è più indeterminato o indimostrato.
2. **Esempio del sequestro di telefoni in traffico di droga:**
La Cassazione sostiene che, nel caso di sequestro di telefoni cellulari in ambito di traffico di sostanze stupefacenti, la stretta relazione tra il contenuto del bene (il telefono) e il reato di droga rende sufficiente una motivazione relativa, perché il collegamento tra i dispositivi e l’attività illecita è evidente e immediato.
3. **Paragone con sequestro di scritture contabili in reati fiscali:**
La decisione richiama l’esempio della Cassazione sul sequestro delle scritture contabili nei reati fiscali, dove la stretta connessione tra il bene e il reato permette di ridurre l’onere motivazionale nel procedimento di convalida. In entrambi i casi, l’elemento di contiguità funziona come elemento attenuante rispetto alla necessità di una motivazione più articolata.
4. **Implicazioni pratiche:**
La sentenza sottolinea che, quando la relazione tra bene e reato è palese, l’organo giudiziario può procedere alla convalida del sequestro con una motivazione più sintetica, purché siano comunque rispettati i principi di lawfulness e di adeguatezza della motivazione. Ciò può tradursi in una maggiore efficienza e celerità del procedimento di sequestro, senza rinunciare alla tutela dei diritti dell’indagato.
**Sintesi conclusiva:**
La Cassazione n. 15201/2025 stabilisce che l’evidente contiguità tra bene sequestrato e reato contestato consente, in sede di convalida, di adottare una motivazione più ridotta, purché la relazione tra i due sia percepibile e dimostrata, come nel caso di telefoni in traffico di droga o di scritture contabili in reati fiscali. Questo principio mira a bilanciare l’esigenza di tutela giurisdizionale con l’efficienza del procedimento, riconoscendo che la chiarezza del collegamento rende meno gravoso l’onere motivazionale dell’organo giudiziario.
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