Translate

22 aprile 2025

La sentenza della Cassazione n. 15472 del 2025 affronta un aspetto rilevante riguardante le indebite compensazioni fiscali e la responsabilità dell’acquirente di un ramo d’azienda. **Contesto e principio di diritto** La pronuncia chiarisce che chi acquista un ramo d’azienda non può invocare come scusante o giustificazione per eventuali indebite compensazioni fiscali effettuate in passato la propria mancata conoscenza della situazione tributaria pregressa. In altre parole, l’acquirente ha l’obbligo di verificare attentamente la conformità e la correttezza dei rapporti fiscali trasferiti con l’acquisto del ramo d’azienda.

 

La sentenza della Cassazione n. 15472 del 2025 affronta un aspetto rilevante riguardante le indebite compensazioni fiscali e la responsabilità dell’acquirente di un ramo d’azienda.
**Contesto e principio di diritto**

La pronuncia chiarisce che chi acquista un ramo d’azienda non può invocare come scusante o giustificazione per eventuali indebite compensazioni fiscali effettuate in passato la propria mancata conoscenza della situazione tributaria pregressa. In altre parole, l’acquirente ha l’obbligo di verificare attentamente la conformità e la correttezza dei rapporti fiscali trasferiti con l’acquisto del ramo d’azienda.

**Punti salienti della decisione**

1. **Responsabilità dell’acquirente**: La Corte ribadisce che, ai sensi dell’art. 2558 c.c., l’acquirente di un ramo d’azienda assume anche le passività e i debiti relativi alla gestione passata, inclusi eventuali crediti e debiti fiscali derivanti da indebite compensazioni.

2. **Verifica della situazione pregressa**: È un dovere dell’acquirente procedere a un’accurata due diligence, anche sotto il profilo fiscale, per individuare eventuali irregolarità e responsabilità pregresse. La mancata verifica comporta la responsabilità di colui che si è succeduto nell’attività, anche per comportamenti illeciti già consolidati.

3. **Indebite compensazioni**: Le indebite compensazioni sono un comportamento illecito che può essere sanzionato dall’Amministrazione finanziaria. La Corte evidenzia che tali pratiche non sono scusabili né dall’acquirente né da altri soggetti coinvolti, se questi non hanno adottato tutte le cautele necessarie per verificarne la legittimità.

4. **Impossibilità di scusanti**: La sentenza sottolinea che l’acquirente non può sostenere di non aver conosciuto la situazione pregressa, né che tale ignoranza possa esonerarlo da responsabilità. La responsabilità si configura anche in assenza di dolo o colpa grave, se l’acquirente non ha adottato le misure di verifica adeguate.

**Implicazioni pratiche**

- **Per i venditori**: devono fornire tutta la documentazione necessaria a dimostrare la regolarità dei rapporti tributari trasferiti.

- **Per gli acquirenti**: è fondamentale effettuare una due diligence approfondita, anche con il supporto di consulenti fiscali, per evitare di assumerne responsabilità future per indebite compensazioni pregresse.

- **Per le autorità fiscali**: la sentenza rafforza l’idea che l’accertamento delle indebite compensazioni può coinvolgere anche soggetti successivi alla fase di pagamento, a meno che non si dimostri dolo o colpa grave.

**Conclusione**

La Cassazione n. 15472/2025 rafforza il principio secondo cui l’acquirente di un ramo d’azienda ha l’obbligo di verificare la regolarità dei rapporti fiscali trasferiti, e non può giustificarsi con l’ignoranza delle irregolarità pregresse. La responsabilità per indebite compensazioni si estende a chi, in buona fede o meno, assume un’attività senza aver adottato le misure di controllo necessarie, consolidando così l’esigenza di una corretta due diligence come presidio fondamentale contro le pratiche fiscali illecite.


Nessun commento:

Posta un commento