La sentenza della Cassazione n. 9018 del 2025 fornisce un chiarimento fondamentale riguardo alla natura delle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate dalla Consob in materia di intermediazione finanziaria. In particolare, la Corte sottolinea che tali sanzioni, pur essendo di carattere punitivo e comportando conseguenze di natura patrimoniale, non assumono la qualifica di sanzioni penali.
**Dettagli principali della pronuncia:**
1. **Natura delle sanzioni:**
La Cassazione evidenzia che le sanzioni pecuniarie irrogate dalla Consob sono di natura amministrativa, non penale. Ciò significa che queste sanzioni sono adottate nell’ambito del diritto amministrativo e sono strumenti di tutela della disciplina finanziaria e della trasparenza nei mercati, piuttosto che strumenti di repressione penale.
2. **Implicazioni processuali:**
La distinzione tra sanzioni amministrative e penali ha rilevanti conseguenze sul piano processuale. In particolare, le sanzioni amministrative sono soggette a procedure amministrative e non a procedimenti penali, e non comportano l’applicazione di norme penali né l’assoggettamento ai principi tipici del diritto penale, come il principio di ne bis in idem o il rispetto del diritto di difesa secondo le regole del procedimento penale.
3. **Impatti sulla responsabilità:**
La sentenza chiarisce che la contestazione di una sanzione amministrativa da parte della Consob non può essere equiparata a un procedimento penale e, di conseguenza, non comporta automatismi o presupposti propri delle responsabilità penali, né può influire sullo status di imputato o sulla possibilità di procedere con un procedimento penale parallelo.
4. **Rilevanza del principio di legalità:**
La pronuncia ribadisce che le sanzioni amministrative devono rispettare il principio di legalità, ovvero devono essere previste da una legge o da regolamenti di livello secondario che abbiano una base normativa chiara e precisa, ma comunque non assumono caratteristiche di coercizione penale.
**Conclusione:**
La Cassazione n. 9018 del 2025 conferma e rafforza il principio secondo cui le sanzioni pecuniarie irrogate dalla Consob per violazioni nell’intermediazione finanziaria sono di natura amministrativa e non penale, contribuendo a una più chiara distinzione tra le varie tipologie di responsabilità e sanzioni nel diritto finanziario e regolamentare italiano.
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