Translate

22 aprile 2025

La sentenza della Cassazione n. 15456 del 2025 analizza in modo dettagliato la responsabilità in merito al crollo del cavalcavia, evidenziando alcuni punti fondamentali: 1. **Responsabilità di Anas**: La Corte riconosce che Anas ha sempre svolto attività di verifica e manutenzione sul cavalcavia. Tuttavia, questa attività non ha comportato l'acquisizione della piena proprietà dell’opera da parte dell’ente, poiché il bene rimaneva di proprietà della provincia. Questa distinzione è importante perché, secondo la legge e la giurisprudenza, la responsabilità di un ente dipende anche dalla titolarità e dalla gestione diretta dell’opera.

 

La sentenza della Cassazione n. 15456 del 2025 analizza in modo dettagliato la responsabilità in merito al crollo del cavalcavia, evidenziando alcuni punti fondamentali:

1. **Responsabilità di Anas**: La Corte riconosce che Anas ha sempre svolto attività di verifica e manutenzione sul cavalcavia. Tuttavia, questa attività non ha comportato l'acquisizione della piena proprietà dell’opera da parte dell’ente, poiché il bene rimaneva di proprietà della provincia. Questa distinzione è importante perché, secondo la legge e la giurisprudenza, la responsabilità di un ente dipende anche dalla titolarità e dalla gestione diretta dell’opera.

2. **Responsabilità del dirigente provinciale**: La Corte sottolinea che il dirigente della provincia, pur non avendo acquisito la piena proprietà del cavalcavia, aveva comunque il dovere di garantire la sicurezza della strada e dell’infrastruttura che insisteva sul ponte. La sua posizione di responsabilità non può essere elusa attraverso la semplice ammissione di non possedere tutte le conoscenze tecniche specifiche o di aver fatto affidamento esclusivamente sulla competenza di Anas.

3. **Impossibilità di trincerarsi dietro l’assenza di conoscenze tecniche o affidamento**: La sentenza chiarisce che il dirigente provinciale non può limitarsi a sostenere di non avere le competenze tecniche specifiche o di aver riposto fiducia nella gestione di Anas come scusante per la propria mancata azione di vigilanza o di intervento. La responsabilità è intrinseca al ruolo di garanzia che ricopriva, e quindi egli era tenuto a fare tutto il possibile per assicurare la sicurezza, anche in presenza di eventuali carenze tecniche o di affidamenti.

4. **Principio di responsabilità condivisa**: La decisione rafforza il principio secondo cui, in ambito di sicurezza infrastrutturale, più soggetti possono essere ritenuti responsabili in caso di negligenza o omissione, anche se alcuni di questi non detengono la piena proprietà dell’opera o non sono tecnicamente specialisti.

In conclusione, la sentenza ribadisce che la responsabilità in caso di crollo di un’opera pubblica non può essere esclusa semplicemente perché alcuni soggetti non possiedono tutte le competenze tecniche o perché affidano la gestione a enti esterni. La responsabilità si estende anche a chi, come il dirigente provinciale, ha un ruolo di garanzia e deve vigilare attivamente sulla sicurezza della strada e delle infrastrutture che insistevano sulla sua competenza.

Nessun commento:

Posta un commento