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17 aprile 2025

Tar 2025- Il ricorso presentato dai ricorrenti, ex membri del Corpo forestale dello Stato, si inserisce in un contesto giuridico complesso, caratterizzato da significative modifiche normative riguardanti il sistema previdenziale italiano. Analizzando i punti principali sollevati dai ricorrenti, possiamo evidenziare le seguenti considerazioni:

 

Tar 2025- Il ricorso presentato dai ricorrenti, ex membri del Corpo forestale dello Stato, si inserisce in un contesto giuridico complesso, caratterizzato da significative modifiche normative riguardanti il sistema previdenziale italiano. Analizzando i punti principali sollevati dai ricorrenti, possiamo evidenziare le seguenti considerazioni:

### 1. **Contesto Normativo e Trasferimento di Funzioni**
I ricorrenti, dopo lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato avvenuto il 1° gennaio 2017, sono stati trasferiti presso il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno. Questa ristrutturazione ha avuto un impatto significativo sulle loro condizioni lavorative e previdenziali, in particolare riguardo alla previdenza complementare. È importante sottolineare che il Corpo forestale, prima della sua dissoluzione, aveva accesso a specifiche forme di previdenza complementare, che ora non sono state replicate nel nuovo assetto ministeriale.

### 2. **Riforma Dini e Sistema di Calcolo Contributivo**
I ricorrenti fanno riferimento alla riforma Dini (legge n. 335/1995), che ha introdotto un nuovo sistema di calcolo della pensione basato su un metodo contributivo, penalizzando potenzialmente i lavoratori rispetto al precedente metodo retributivo. Questa transizione ha sollevato preoccupazioni tra i dipendenti pubblici, inclusi gli ex membri del Corpo forestale, riguardo alla sostenibilità e alla sufficienza delle loro pensioni future.

### 3. **Richiesta di Risarcimento**
Il ricorso richiede un risarcimento per diversi motivi:

- **Mancata alimentazione del fondo previdenziale**: I ricorrenti sostengono che le amministrazioni non abbiano istituito un fondo previdenziale complementare, come previsto dall'art. 3 del d.lgs. 124/1993. Questa omissione ha impedito loro di accumulare risorse adeguate per garantire una pensione dignitosa.

- **Perdita di vantaggi fiscali**: La mancanza di un fondo previdenziale ha impedito ai ricorrenti di beneficiare di vantaggi fiscali, come la deducibilità dei versamenti al fondo dalla base imponibile IRPEF, rappresentando una perdita economica diretta per i lavoratori.

- **Incapacità di destinare il TFR al fondo**: Infine, i ricorrenti lamentano la mancata possibilità di destinare il trattamento di fine rapporto (TFR) o il trattamento di fine servizio al fondo previdenziale, il che avrebbe potuto generare un rendimento e contribuire a una pensione più consistente.

### 4. **Implicazioni Giuridiche e Amministrative**
Il ricorso pone interrogativi sulla responsabilità delle amministrazioni coinvolte nella gestione dei diritti previdenziali dei lavoratori. La questione della previdenza complementare è cruciale, non solo per il benessere economico dei singoli dipendenti, ma anche per la stabilità del sistema previdenziale pubblico nel suo complesso.

### Conclusione
Il caso dei ricorrenti pone in evidenza importanti questioni di diritto del lavoro e previdenza che meritano un'attenzione approfondita. La decisione dei tribunali su questo ricorso potrebbe avere ripercussioni non solo per i ricorrenti stessi, ma anche per un numero più ampio di lavoratori pubblici che si trovano in situazioni analoghe, ponendo una riflessione più ampia sulle politiche previdenziali in Italia.


 
 

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