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11 settembre 2025

La sentenza della Cassazione n. 22759 del 2025 affronta un tema centrale in materia di responsabilità professionale dei commercialisti, ossia la loro eventuale responsabilità per omissioni o negligenze nell’esercizio della loro attività, con particolare attenzione alla questione dell’impugnazione di decisioni o atti in sede giudiziaria o amministrativa.

 

La sentenza della Cassazione n. 22759 del 2025 affronta un tema centrale in materia di responsabilità professionale dei commercialisti, ossia la loro eventuale responsabilità per omissioni o negligenze nell’esercizio della loro attività, con particolare attenzione alla questione dell’impugnazione di decisioni o atti in sede giudiziaria o amministrativa.

**Contesto e fattispecie**  
Il caso riguarda un commercialista che, in presenza di un’istanza o una decisione favorevole all’accoglimento di una determinata richiesta o tutela del cliente, non impugna tale decisione, ritenendo che il risultato sia favorevole. Tuttavia, successivamente si verifica che tale decisione si rivela negativa o meno favorevole di quanto preventivato, comportando un danno al cliente.

**Principio di responsabilità e dovere di impugnazione**  
La Suprema Corte chiarisce che il professionista ha un dovere di diligenza e di tutela degli interessi del cliente, che può comportare anche l’obbligo di impugnare decisioni o atti che, anche se sembrano favorevoli, potrebbero successivamente rivelarsi dannosi o meno favorevoli rispetto alle aspettative del cliente. La mancata impugnazione, in presenza di un’auspicabile esito favorevole, può configurare una responsabilità professionale per negligenza o colpa grave, e quindi un danno per il cliente.

**Risarcimento del danno**  
In questo caso, la Cassazione ha stabilito che il commercialista può essere chiamato a risarcire il danno subito dal cliente qualora si dimostri che la mancata impugnazione, nonostante una prognosi favorevole, abbia causato un danno economico o patrimoniale al cliente stesso.

**Impatti pratici**  
La sentenza ribadisce l’importanza della prudenza e della diligenza professionale, anche quando le decisioni sembrano favorevoli. Il professionista deve valutare attentamente tutte le possibili evoluzioni della situazione e adottare le migliori strategie, tra cui l’impugnazione, per tutelare al massimo gli interessi del cliente.

**Conclusioni**  
In sintesi, la Cassazione n. 22759 del 2025 sottolinea che il commercialista può essere ritenuto responsabile e condannato al risarcimento qualora, in presenza di una prognosi favorevole all’accoglimento, ometta di impugnare decisioni o atti che, se impugnati, avrebbero potuto evitare un danno al cliente. La responsabilità deriva quindi dall’omissione di un dovere di tutela e di diligenza, rafforzando l’obbligo del professionista di agire con attenzione e tempestività per garantire il miglior risultato possibile per il proprio cliente. 

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