La sentenza della Cassazione n. 21172 del 2025 affronta un aspetto fondamentale della responsabilità e dell’onere probatorio nei casi di infortuni sul lavoro, in particolare per quanto riguarda il procedimento di risarcimento del danno.
**Contesto e principio di fondo**
Nel giudizio di risarcimento per infortunio sul lavoro, il lavoratore che agisce in giudizio ha l’onere di dimostrare l’esistenza dell’infortunio, la connessione con l’attività lavorativa, e il danno subito. Tuttavia, la Suprema Corte ha chiarito che tale onere non si estende all’onere di individuare in modo dettagliato le specifiche norme di cautela o di tutela violate dall’ente datore di lavoro o dal responsabile.
**Significato della pronuncia**
La decisione conferma che, in presenza di un infortunio sul lavoro, il lavoratore non è tenuto a dimostrare la violazione di norme di sicurezza specifiche per sostenere la propria richiesta di risarcimento. La responsabilità del datore di lavoro, in questo senso, può essere esclusa o attenuata solo se quest’ultimo riesce a dimostrare di aver adottato tutte le misure di sicurezza richieste dalla legge e dai regolamenti applicabili, o che l’evento è stato causato da un comportamento imprevedibile o imprevedibile del lavoratore stesso.
**Implicazioni pratiche**
- **Per il lavoratore**: la prova si limita all’accertamento dell’infortunio e della sua natura professionale, senza dover dimostrare le violazioni di norme specifiche di sicurezza.
- **Per il datore di lavoro**: l’onere di dimostrare che sono state adottate tutte le misure di sicurezza previste, e che l’infortunio non è imputabile a negligenza o violazioni di norme di sicurezza.
**Conclusioni**
La pronuncia della Cassazione n. 21172/2025 rafforza la posizione del lavoratore, semplificando il percorso probatorio nel risarcimento danni da infortunio sul lavoro. La responsabilità del datore di lavoro si basa sulla dimostrazione di aver rispettato le norme di sicurezza, e non sulla prova che il lavoratore abbia specificamente individuato le norme violate. Ciò contribuisce a un equilibrio maggiore a tutela dei lavoratori, favorendo un’interpretazione più equa e meno onerosa del processo di accertamento delle responsabilità.
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