Tar 2025- ricorso del App. Sc. CC QS presso la Stazione Carabinieri di -OMISSIS- riguarda le contestazioni sollevate dal ricorrente avverso il provvedimento di trasferimento d’autorità disposto dal Comando Legione Carabinieri.
**Contesto e fatti principali:**
Il ricorrente, militare in servizio presso la Stazione Carabinieri di -OMISSIS-, ha impugnato un atto amministrativo (determinazione prot. n. -OMISSIS-) con cui il Comando Legione ha disposto il suo trasferimento al Nucleo Radiomobile di un’altra sede, in qualità di addetto, senza alloggio di servizio. La motivazione addotta dall’amministrazione è l’esistenza di una situazione di incompatibilità ambientale.
**Censure del ricorrente:**
Il ricorrente ha sollevato diverse contestazioni contro il provvedimento, in particolare:
1. **Eccesso di potere per travisamento e erronea valutazione dei fatti:**
Si sostiene che l’amministrazione abbia interpretato erroneamente le circostanze, travisando i fatti pertinenti al caso. Il ricorrente potrebbe aver contestato che la valutazione delle cause di incompatibilità ambientale fosse stata condotta in modo superficiale o distorto, e che questa valutazione abbia portato a un provvedimento sproporzionato o infondato.
2. **Illogicità e contraddittorietà:**
La motivazione del trasferimento, o le ragioni addotte dall’amministrazione, sarebbero risultate contraddittorie o prive di logica, compromettendo la legittimità dell’atto. Potrebbe trattarsi di una mancanza di coerenza tra le motivazioni e i fatti accertati, o di incongruenze nelle ragioni addotte.
3. **Omessa motivazione:**
Il ricorrente sostiene che il provvedimento non sarebbe stato adeguatamente motivato, violando il principio di trasparenza e di motivazione degli atti amministrativi. L’assenza di una motivazione sufficiente comprometterebbe la possibilità di sindacare l’atto e ne renderebbe vulnerabile la legittimità.
**Contenuto della contestazione principale:**
Il ricorrente lamenta che l’amministrazione avrebbe omesso di bilanciare correttamente gli interessi coinvolti, in particolare:
- **Il diritto del ricorrente alla fruizione di condizioni di lavoro e alloggio adeguate:**
La decisione di trasferirlo senza alloggio di servizio, e senza considerare appieno le esigenze personali e familiari, potrebbe essere stata presa senza una valutazione equilibrata delle conseguenze sui diritti e sulla vita del militare.
- **Incompatibilità ambientale:**
La motivazione dell’incompatibilità ambientale sarebbe stata forse usata come pretesto o non adeguatamente approfondita, o ancora, l’amministrazione avrebbe trascurato di esaminare alternative meno gravose o di tutelare adeguatamente il diritto del ricorrente.
**Analisi giuridica:**
Nel merito, la sentenza dovrebbe valutare:
- Se la motivazione del provvedimento è stata sufficiente e corretta ai sensi delle norme sul procedimento amministrativo (art. 3 e 7 della legge n. 241/1990).
- Se il provvedimento di trasferimento sia stato adottato nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza, considerando anche i diritti soggettivi del militare.
- Se l’amministrazione abbia correttamente bilanciato gli interessi pubblici e privati, in particolare quelli del ricorrente, e se abbia effettivamente dimostrato l’esistenza di una situazione di incompatibilità ambientale.
**Conclusioni:**
In assenza di ulteriori dettagli, si può affermare che la decisione del giudice dovrebbe concentrarsi sulla verifica della correttezza procedurale e sostanziale del provvedimento di trasferimento. Qualora si ravvisino profili di illegittimità per travisamento dei fatti, illogicità, contraddittorietà o carenza di motivazione, il ricorso potrebbe essere accolto e l’atto annullato o riformato.
**In sintesi:**
- La contestazione principale riguarda la valutazione dell’incompatibilità ambientale e la ponderazione degli interessi coinvolti.
- Si evidenzia la necessità di una motivazione adeguata e corretta, oltre al rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza nell’adozione del trasferimento.
- La sentenza dovrà accertare se l’amministrazione abbia correttamente applicato le norme e i principi di diritto, tutelando anche i diritti fondamentali del ricorrente.
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