La sentenza della Corte di Cassazione n. 13747 del 2025 affronta una questione centrale nel diritto del lavoro: la liceità del licenziamento per assenza ingiustificata del lavoratore. In particolare, la pronuncia si concentra sulla situazione in cui un dipendente si assenta dal servizio per cinque giorni consecutivi senza fornire alcuna comunicazione o giustificazione all’azienda.
**Quadro normativo di riferimento:**
L’articolo 2119 del Codice Civile stabilisce che il licenziamento può essere intimato per giusta causa o giustificato motivo, che devono essere previamente accertati e motivati dal datore di lavoro. La giusta causa, in particolare, si configura come un comportamento così grave da rendere immediatamente impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro, mentre il giustificato motivo si riferisce a esigenze di carattere tecnico, organizzativo o produttivo.
**Fatti esaminati nella sentenza:**
Nel caso in esame, il lavoratore aveva omesso di presentarsi al lavoro per cinque giorni consecutivi senza comunicare alcuna motivazione né informare l’azienda circa le ragioni dell’assenza. La società, ritenendo che tale comportamento costituisse un grave inadempimento, aveva deciso di licenziare il dipendente.
**Principali argomentazioni della Corte:**
1. **L’assenza ingiustificata come giusta causa di licenziamento:**
La Cassazione ha rimarcato che un’assenza ingiustificata protratta nel tempo può costituire giusta causa di licenziamento, in quanto evidenzia un comportamento grave e inadempiente, che mina il rapporto fiduciario tra le parti.
2. **Necessità di una comunicazione tempestiva:**
L’assenza senza comunicazione rappresenta una violazione dei doveri di diligenza e correttezza contrattuale. La Corte ha sottolineato che, in assenza di giustificazioni, il datore di lavoro ha il diritto di adottare un provvedimento disciplinare, incluso il licenziamento.
3. **Proporzionalità della sanzione:**
La sentenza ha confermato che un'assenza di cinque giorni senza comunicazione può giustificare un licenziamento per giusta causa, poiché il comportamento è considerato grave e incompatibile con il rapporto di lavoro, anche in assenza di ulteriori aggravanti.
4. **Principio di proporzionalità e buona fede:**
La Corte ha evidenziato che il licenziamento, in questo caso, è stato adottato nel rispetto del principio di proporzionalità e in conformità con il principio di buona fede, garantendo così che la sanzione sia adeguata alla gravità dell’assenza.
**Conseguenze della pronuncia:**
La sentenza conferma il principio secondo cui l’assenza ingiustificata di più giorni può legittimare il licenziamento, rafforzando l’importanza della comunicazione tempestiva e della collaborazione tra lavoratore e datore di lavoro. Tuttavia, sottolinea anche che ogni caso va valutato in relazione alle circostanze specifiche, e che eventuali comportamenti giustificativi o motivazioni particolari del lavoratore devono essere attentamente considerati.
**In conclusione:**
La Cassazione n. 13747 del 2025 afferma che è legittimo il licenziamento del lavoratore che si assenti dal lavoro per cinque giorni senza comunicarlo all’azienda, in quanto tale comportamento configura un grave inadempimento che giustifica la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa. Tale pronuncia rafforza il principio che la comunicazione tempestiva e il rispetto dei doveri contrattuali sono fondamentali per la corretta gestione dei rapporti di lavoro.
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