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08 maggio 2025

La sentenza della Corte di Cassazione n. 10935 del 2025 affronta un aspetto fondamentale riguardante la disciplina dell’acquisto della cittadinanza italiana tramite residenza legale protratta nel tempo. La pronuncia chiarisce che, in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana per residenza, la domanda formulata da un cittadino straniero che chiede di acquisire la cittadinanza sulla base di un periodo di residenza legale di almeno 10 anni nel territorio della Repubblica è soggetta alla giurisdizione del giudice amministrativo, in conformità a quanto stabilito dall’articolo 9, comma 1, lettera f), della legge n. 91 del 1992.

 

La sentenza della Corte di Cassazione n. 10935 del 2025 affronta un aspetto fondamentale riguardante la disciplina dell’acquisto della cittadinanza italiana tramite residenza legale protratta nel tempo. La pronuncia chiarisce che, in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana per residenza, la domanda formulata da un cittadino straniero che chiede di acquisire la cittadinanza sulla base di un periodo di residenza legale di almeno 10 anni nel territorio della Repubblica è soggetta alla giurisdizione del giudice amministrativo, in conformità a quanto stabilito dall’articolo 9, comma 1, lettera f), della legge n. 91 del 1992.

**Contesto normativo e giurisprudenziale**
L’articolo 9 della legge n. 91/1992 disciplina le modalità di acquisto della cittadinanza italiana, tra cui spicca il requisito della residenza legale di almeno 10 anni per i cittadini stranieri. La norma prevede che la richiesta di cittadinanza possa essere avanzata da chi abbia soggiornato legalmente nel territorio italiano per un periodo determinato, con specifici requisiti di buona condotta e integrazione.

Di particolare rilievo, la norma suddivide le competenze tra i giudici ordinari e quelli amministrativi, stabilendo che le controversie riguardanti l’acquisto o il riconoscimento della cittadinanza italiana per residenza sono di competenza del giudice amministrativo. Questa distinzione deriva dalla natura del procedimento, che si configura come un atto di autonomia amministrativa, e dal principio che le questioni di natura pubblicistica relative alla cittadinanza siano di competenza della giustizia amministrativa.

**Significato della sentenza**
La pronuncia della Cassazione n. 10935/2025 conferma e rafforza questo principio, affermando che le domande di cittadinanza fondate sulla residenza legale di almeno 10 anni devono essere trattate dal giudice amministrativo. La decisione si inserisce nella linea giurisprudenziale consolidata, che distingue chiaramente tra le domande di cittadinanza basate su altri requisiti (come il matrimonio con cittadino italiano, che possono essere di competenza del giudice ordinario) e quelle fondate sulla residenza.

Inoltre, la sentenza sottolinea che l’interpretazione della norma deve essere coerente con il sistema complessivo di tutela dei diritti pubblici e delle competenze tra le diverse giurisdizioni, valorizzando il ruolo del giudice amministrativo nella tutela delle posizioni soggettive relative alla cittadinanza.

**Implicazioni pratiche**
Per i cittadini stranieri interessati a richiedere la cittadinanza italiana sulla base di residenza, questa pronuncia evidenzia l’importanza di rivolgersi al giudice amministrativo, che ha la competenza esclusiva su tali questioni. Ciò comporta anche una certa complessità procedurale e la necessità di un’assistenza legale specializzata in diritto amministrativo, per affrontare correttamente l’iter giudiziario.

**Conclusione**
In sintesi, la sentenza n. 10935/2025 della Cassazione chiarisce che le controversie relative all’acquisto della cittadinanza italiana per residenza di almeno 10 anni sono di competenza del giudice amministrativo, rafforzando il principio secondo cui tali domande costituiscono atti di natura pubblicistica e rientrano nel settore della giurisdizione amministrativa. Questa decisione contribuisce a definire con maggiore precisione i confini tra le diverse giurisdizioni e a garantire una corretta applicazione delle norme in materia di cittadinanza.

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