Corte dei Conti 2025- Corte dei Conti in tema di esenzione IRPEF sulla pensione per superstiti di Vittima del dovere
Contesto della questione
La
Corte dei Conti è stata chiamata a valutare la richiesta di un
ricorrente, già ispettore della Polizia di Stato, che aveva ottenuto una
pensione come superstite di una vittima del dovere, chiedendo che la
pensione fosse esentata da IRPEF. Il ricorrente, come famigliare di un
agente delle forze dell'ordine deceduto nell'esercizio del dovere, ha
invocato il diritto all'esenzione fiscale, richiamando le disposizioni
normative in materia di indennità e pensioni in favore dei superstiti di
vittime del dovere.
Le disposizioni normative
Il diritto
all'esenzione fiscale sulle pensioni erogate ai superstiti di vittime
del dovere si fonda su norme speciali, in particolare sull'art. 1, commi
594 e seguenti della Legge 266/2005 (Legge finanziaria 2006), che
prevede specifiche agevolazioni fiscali per le pensioni concesse ai
superstiti delle vittime del dovere, compreso l’esonero dal pagamento
dell'IRPEF. In aggiunta, tale esenzione si inserisce in un quadro di
tutela della memoria e del sacrificio dei dipendenti pubblici che hanno
perso la vita nell’adempimento del loro dovere.
Analisi della sentenza
Nella
sentenza in oggetto, la Corte dei Conti si è pronunciata sulla
legittimità della richiesta di esenzione IRPEF sulla pensione percepita
dal ricorrente, considerando che questa fosse stata erogata in qualità
di superstite di una vittima del dovere. L’elemento cruciale del caso
risiede nel fatto che l’esenzione fiscale per i superstiti è
riconosciuta per "pensioni privilegiate" o comunque per indennità legate
a situazioni straordinarie di servizio che hanno comportato la morte
del dipendente pubblico.
La Corte ha dovuto verificare se il
ricorrente rientrasse nei presupposti legali per accedere a tale
beneficio fiscale, ossia se la sua posizione fosse effettivamente quella
di superstite di una vittima del dovere. In tale contesto, la Corte ha
esaminato l’origine della pensione, la sua natura, e il tipo di servizio
che aveva prestato il congiunto deceduto.
Considerazioni giuridiche
La
Corte, in linea con i principi di tutela stabiliti dalla legislazione,
ha ribadito che il diritto all'esenzione fiscale per i superstiti di
vittime del dovere non è automatico, ma deve essere opportunamente
provato che la pensione in questione sia collegata a tale specifica
condizione. Infatti, la pensione deve derivare direttamente dalla morte
di un pubblico dipendente, il cui decesso sia avvenuto in conseguenza di
un infortunio sul lavoro o di un atto di terrorismo, come stabilito
dalla legge.
Un altro aspetto che la Corte ha considerato è
l’estensione delle disposizioni in materia di IRPEF alle pensioni di
superstiti, che devono essere interpretate restrittivamente, evitando
l’abuso o l'interpretazione eccessivamente estensiva delle normative
fiscali. Non si tratta semplicemente di una questione di carattere
fiscale, ma anche di una valutazione della corretta applicazione delle
leggi speciali in tema di tutele per i superstiti.
Conclusione
La
Corte dei Conti, in questo caso, si è pronunciata in modo rigoroso sulla
base di principi giuridici che tutelano il diritto dei superstiti di
vittime del dovere, ma nello stesso tempo ha ricordato che l’esenzione
fiscale non può essere riconosciuta se non ricorrono tutte le condizioni
previste dalla legge. La sentenza evidenzia come le disposizioni a
favore dei superstiti siano destinate a risarcire il sacrificio compiuto
dal defunto nel compimento del suo dovere, ma anche come la legge debba
essere rispettata nei suoi limiti applicativi.
https://drive.google.com/file/d/1mEeVSnEpLYB3n6tNEGpP3qkPWnUou3pg/view?usp=sharing
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