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18 aprile 2025
INAIL 2025 La metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato
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La sentenza della Cassazione n. 10021 del 2025 rappresenta un pronunciamento fondamentale in materia di violenza domestica e separazioni consensuali o giudiziali, offrendo un’interpretazione chiara e severa circa la rilevanza delle condotte violente anche in presenza di un unico episodio.
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La sentenza della Corte di Cassazione n. 10013 del 2025 rappresenta un importante chiarimento in materia di accertamenti bancari e di verifica analitico-induttiva, soprattutto per quanto riguarda i diritti del contribuente-imprenditore nell’ambito di tali procedure.
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La sentenza della Cassazione n. 9989 del 2025 affronta una questione centrale nel diritto di famiglia e, in particolare, nel contesto del riconoscimento dell’assegno divorzile: la valutazione della capacità economica e dell’autonomia della moglie in relazione alle sue condizioni di vita durante il matrimonio.
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La sentenza della Cassazione n. 15217 del 2025 rappresenta un importante chiarimento in materia di accesso e consegna di quotidiani da parte dell’amministrazione penitenziaria, sottolineando il principio secondo cui tale attività non deve essere adottata in modo generalizzato, ma deve rispettare specifici limiti e condizioni.
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La sentenza della Cassazione n. 15207 del 2025 affronta un aspetto importante riguardante il rapporto tra motivazione e dispositivo nel procedimento di esecuzione penale, con particolare attenzione alla possibilità di correggere il dispositivo alla luce della motivazione, anche in presenza di contrasto tra i due
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La sentenza Cassazione n. 15268 del 2025 affronta il tema della valutazione della particolare tenuità del fatto in relazione alla presenza di altri illeciti pendenti sotto giudizio. In particolare, essa chiarisce che la mera esistenza di due altri illeciti ancora sub iudice, anche se non ancora definiti con condanna irrevocabile, può ostare alla riconoscibilità della particolare tenuità del fatto in un procedimento penale.
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La sentenza della Cassazione n. 15218 del 2025 affronta un tema centrale nel diritto della responsabilità medica: la ripartizione dell’onere probatorio in presenza di omissioni del medico e il relativo nesso causale con l’evento dannoso.
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La sentenza della Cassazione n. 15231 del 2025 affronta un tema centrale riguardante la copertura delle spese connesse all’amministrazione giudiziaria e al sequestro di società, con particolare attenzione alle condizioni che devono sussistere affinché tali costi siano sostenuti dallo Stato.
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La sentenza della Cassazione n. 15264/2025 fornisce un importante chiarimento in merito alla configurazione del reato di omesso versamento del mantenimento, distinguendo tra figli maggiorenni e minorenni e tenendo conto delle circostanze di difficoltà economica del debitore.
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17 aprile 2025
Nel panorama giuridico italiano, la tutela dei diritti fondamentali e il rispetto delle procedure costituzionali rappresentano pilastri imprescindibili dell’ordinamento penale e processuale. La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 8379 del 2025 si inserisce in questo contesto, riaffermando con fermezza il principio fondamentale secondo cui le misure cautelari devono essere adottate in modo ponderato, valutando attentamente le circostanze del caso concreto e rispettando i principi di proporzionalità e necessità.
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La sentenza n. 3074 del 10 aprile 2025 del Consiglio di Stato, Sezione III, offre uno spunto di riflessione importante sul delicato equilibrio tra diritto alla salute e vincoli amministrativi e finanziari imposti dalle Regioni e dalle Aziende territoriali sanitarie (ATS).
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Il manuale informativo dell'INAIL del 2025 sui rischi occupazionali legati alle allergie da pollini offre un'analisi dettagliata e approfondita di una problematica di crescente rilevanza nella salute pubblica e nella sicurezza sul lavoro. Le allergie, in particolare quelle causate dai pollini, stanno diventando sempre più comuni, con una prevalenza che coinvolge il 30-40% della popolazione mondiale, un fenomeno che richiede attenzione sia da parte degli operatori sanitari che dei datori di lavoro.
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Il tema della sicurezza e salute nei porti è di fondamentale importanza, sia per la tutela dei lavoratori che per la salvaguardia dell'ambiente e delle infrastrutture. Nel contesto di INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e delle linee guida del Codice Ilo (Organizzazione Internazionale del Lavoro), è cruciale adottare buone pratiche per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salutare.
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Il tema del lavoro agile, o smart working, ha sollevato numerose questioni legali e giuridiche, in particolare riguardo alla legittimità dei licenziamenti che si basano sul rifiuto del lavoratore di abbandonare questa modalità di lavoro. La recente pronuncia del tribunale nel 2025 chiarisce ulteriormente la posizione legale a riguardo, stabilendo che un licenziamento fondato sul rifiuto del lavoratore di recedere dalla modalità di lavoro agile è da considerarsi illegittimo, soprattutto quando esiste un’espressa esclusione da parte del datore di lavoro del diritto di recesso.
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La sentenza della Corte Costituzionale numero 114 del 2025 rappresenta un intervento rilevante nel quadro dell’assetto normativo che disciplina la gestione della sanità e delle risorse umane nel Servizio sanitario nazionale (SSN). Analizzando in dettaglio le motivazioni e le implicazioni di questa pronuncia, si possono evidenziare diversi aspetti chiave.
Cassazione 2025- L’atto di imputazione descrive un reato di furto di energia elettrica commesso dall’imputata, che ha sottratto una significativa quantità di energia elettrica dall’ENEL attraverso un allaccio diretto sulla presa del contatore, impedendo così la corretta registrazione del consumo. È importante sottolineare che l’addebito evidenzia, come elemento aggravante, che il fatto è stato commesso su cose destinate a pubblica utilità.
Licenziamento Disciplinare e Pendenza di un Procedimento Penale
La sentenza della Corte di Cassazione n. XXXXX del 2025 offre un approfondimento significativo riguardo alla legittimità dell’azione dell’Enel nel revocare il beneficio del taglio dell’80% sui costi dell’energia elettrica, precedentemente concesso agli ex dipendenti. Di seguito si fornisce un commento dettagliato sulla decisione, analizzandone i presupposti, le motivazioni e le implicazioni giuridiche.