Translate

18 aprile 2025

La sentenza della Cassazione n. 15231 del 2025 affronta un tema centrale riguardante la copertura delle spese connesse all’amministrazione giudiziaria e al sequestro di società, con particolare attenzione alle condizioni che devono sussistere affinché tali costi siano sostenuti dallo Stato.

 

La sentenza della Cassazione n. 15231 del 2025 affronta un tema centrale riguardante la copertura delle spese connesse all’amministrazione giudiziaria e al sequestro di società, con particolare attenzione alle condizioni che devono sussistere affinché tali costi siano sostenuti dallo Stato.

**Quadro normativo e principi di riferimento**

La normativa di riferimento include il codice antimafia e le disposizioni sul patrimonio sequestrato e affidato in amministrazione giudiziaria (artt. 53 e seguenti del D.Lgs. n. 159/2011). In particolare, si chiarisce che le spese relative alla gestione del patrimonio sottoposto ad amministrazione giudiziaria sono generalmente a carico dello Stato, ma questa regola ha delle eccezioni e condizioni specifiche.

**Contenuto della pronuncia**

La Cassazione si pronuncia sulla condizione in cui le spese per l’amministrazione giudiziaria di società sequestrate possano essere sostenute dallo Stato, stabilendo che:

1. **Capienza delle società sequestrate o sottoposte a misura di prevenzione:**  
   Le spese sono coperte dallo Stato solo se le società sequestrate o sottoposte a misura di prevenzione non dispongono di sufficienti risorse proprie per sostenere i costi di gestione e amministrazione.

2. **Compatibilità tra società sequestrate e sottoposte a misura di prevenzione:**  
   Entrambe le società devono essere riconducibili allo stesso imputato o soggetto sottoposto a misura di prevenzione, indicando un collegamento diretto tra le società e l’individuo coinvolto.

3. **Condizione di assenza di capienza:**  
   La presenza di capienza nelle società sequestrate o sottoposte a misura di prevenzione esclude la possibilità di copertura delle spese da parte dello Stato, in quanto le società stesse sono ritenute in grado di sostenere i costi di amministrazione.

**Implications pratiche**

La decisione ribadisce che:

- La copertura delle spese da parte dello Stato è exceptionale e condizionata alla totale assenza di risorse proprie delle società coinvolte.
- Entrambe le società devono essere riconducibili allo stesso soggetto, rafforzando il principio di proporzionalità e di collegamento tra soggetto e patrimonio sequestrato.
- La presenza di capienza nelle società sequestrate o sottoposte a misura di prevenzione può bloccare il finanziamento pubblico, incentivando quindi un’attenta valutazione delle risorse delle società coinvolte.

**Considerazioni finali**

La sentenza si inserisce nel quadro di tutela dell’amministrazione pubblica e garantisce che le spese pubbliche siano sostenute solo in condizioni di reale impossibilità delle società di far fronte ai costi, evitando abusi e garantendo che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo mirato e proporzionale. La necessità che entrambe le società siano riconducibili allo stesso imputato sottolinea l’importanza di un collegamento diretto tra soggetto e patrimonio, per evitare che il finanziamento statale venga utilizzato in modo improprio o distorto.

In conclusione, la pronuncia chiarisce i limiti e le condizioni per la copertura delle spese di amministrazione giudiziaria e sequestro di società, contribuendo a rafforzare il principio di responsabilità e di corretta gestione delle risorse pubbliche in ambito di misure di prevenzione patrimoniale.

Nessun commento:

Posta un commento