La sentenza della Cassazione n. 15231 del 2025 affronta un tema centrale riguardante la copertura delle spese connesse all’amministrazione giudiziaria e al sequestro di società, con particolare attenzione alle condizioni che devono sussistere affinché tali costi siano sostenuti dallo Stato.
**Quadro normativo e principi di riferimento**
La normativa di riferimento include il codice antimafia e le disposizioni sul patrimonio sequestrato e affidato in amministrazione giudiziaria (artt. 53 e seguenti del D.Lgs. n. 159/2011). In particolare, si chiarisce che le spese relative alla gestione del patrimonio sottoposto ad amministrazione giudiziaria sono generalmente a carico dello Stato, ma questa regola ha delle eccezioni e condizioni specifiche.
**Contenuto della pronuncia**
La Cassazione si pronuncia sulla condizione in cui le spese per l’amministrazione giudiziaria di società sequestrate possano essere sostenute dallo Stato, stabilendo che:
1. **Capienza delle società sequestrate o sottoposte a misura di prevenzione:**
Le spese sono coperte dallo Stato solo se le società sequestrate o sottoposte a misura di prevenzione non dispongono di sufficienti risorse proprie per sostenere i costi di gestione e amministrazione.
2. **Compatibilità tra società sequestrate e sottoposte a misura di prevenzione:**
Entrambe le società devono essere riconducibili allo stesso imputato o soggetto sottoposto a misura di prevenzione, indicando un collegamento diretto tra le società e l’individuo coinvolto.
3. **Condizione di assenza di capienza:**
La presenza di capienza nelle società sequestrate o sottoposte a misura di prevenzione esclude la possibilità di copertura delle spese da parte dello Stato, in quanto le società stesse sono ritenute in grado di sostenere i costi di amministrazione.
**Implications pratiche**
La decisione ribadisce che:
- La copertura delle spese da parte dello Stato è exceptionale e condizionata alla totale assenza di risorse proprie delle società coinvolte.
- Entrambe le società devono essere riconducibili allo stesso soggetto, rafforzando il principio di proporzionalità e di collegamento tra soggetto e patrimonio sequestrato.
- La presenza di capienza nelle società sequestrate o sottoposte a misura di prevenzione può bloccare il finanziamento pubblico, incentivando quindi un’attenta valutazione delle risorse delle società coinvolte.
**Considerazioni finali**
La sentenza si inserisce nel quadro di tutela dell’amministrazione pubblica e garantisce che le spese pubbliche siano sostenute solo in condizioni di reale impossibilità delle società di far fronte ai costi, evitando abusi e garantendo che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo mirato e proporzionale. La necessità che entrambe le società siano riconducibili allo stesso imputato sottolinea l’importanza di un collegamento diretto tra soggetto e patrimonio, per evitare che il finanziamento statale venga utilizzato in modo improprio o distorto.
In conclusione, la pronuncia chiarisce i limiti e le condizioni per la copertura delle spese di amministrazione giudiziaria e sequestro di società, contribuendo a rafforzare il principio di responsabilità e di corretta gestione delle risorse pubbliche in ambito di misure di prevenzione patrimoniale.
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