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02 giugno 2025

Il recente verdetto emesso dalla Corte d’Appello di Trieste rappresenta un importante passo avanti nella battaglia per la giustizia e la tutela della salute dei lavoratori e degli studenti coinvolti in ambienti contaminati dall’amianto, in particolare nelle scuole italiane. La sentenza condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito al pagamento di circa 600.000 euro alla famiglia di xx, un tecnico che ha lavorato per 15 anni nell’Istituto Volta di Trieste e che, a causa dell’esposizione all’amianto, è deceduto nel 2016 per mesotelioma pleurico, una malattia altamente aggressiva e legata esclusivamente all’esposizione a questa fibra cancerogena.

 

 

Il recente verdetto emesso dalla Corte d’Appello di Trieste rappresenta un importante passo avanti nella battaglia per la giustizia e la tutela della salute dei lavoratori e degli studenti coinvolti in ambienti contaminati dall’amianto, in particolare nelle scuole italiane. La sentenza condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito al pagamento di circa 600.000 euro alla famiglia di xx, un tecnico che ha lavorato per 15 anni nell’Istituto Volta di Trieste e che, a causa dell’esposizione all’amianto, è deceduto nel 2016 per mesotelioma pleurico, una malattia altamente aggressiva e legata esclusivamente all’esposizione a questa fibra cancerogena.

**Aspetti salienti della sentenza e del contesto**

1. **Riconoscimento della responsabilità del Ministero:** La Corte ha riformato la sentenza di primo grado, attribuendo responsabilità diretta all’ente pubblico per aver consentito e, in alcuni casi, non aver prevenuto l’esposizione all’amianto nei laboratori e nelle officine scolastiche. Ciò significa che l’istituzione scolastica, oltre alle aziende coinvolte, deve assumersi le conseguenze delle proprie negligenze, evidenziando la gravità del problema.

2. **Mansioni svolte e rischi affrontati:** L’attività di xx. includeva la manipolazione di materiali contenenti amianto e la rimozione di rifiuti pericolosi, spesso senza adeguate protezioni. Questo dettaglio mette in evidenza come le condizioni di lavoro in ambito scolastico siano state spesso sottovalutate o trascurate, contribuendo all’insorgere di malattie anche molti anni dopo l’esposizione.

3. **Dimensione del problema:** La storia di xx non è isolata. La presenza di altri lavoratori dell’istituto ammalati e di uno studente colpito da patologie asbesto-correlate sottolinea come la contaminazione negli ambienti scolastici rappresenti un problema di salute pubblica ancora troppo spesso ignorato.

4. **Dati statistici e allarme sanitario:** Secondo il rapporto RENAM dell’INAIL, si registrano 158 casi di mesotelioma tra il personale scolastico in Italia, un dato che evidenzia come questa problematica sia diffusa e sottovalutata. La presenza di amianto nelle scuole italiane è nota da decenni, ma spesso le azioni di bonifica sono state lente o incomplete, lasciando molte strutture ancora oggi a rischio.

**Implicazioni e riflessioni**

- **Giustizia e riconoscimento delle vittime:** La condanna rappresenta un importante traguardo, poiché riconosce formalmente le responsabilità delle istituzioni pubbliche e dà voce alle vittime di un’ingiustizia che ha avuto conseguenze devastanti sulla loro salute e sulla loro vita e quella delle loro famiglie.

- **Prevenzione e tutela futura:** Questo caso dovrebbe fungere da stimolo per un’azione più decisa di bonifica e di prevenzione. Le scuole devono essere considerate ambienti di lavoro e di studio sicuri, e l’amianto, che ancora si trova in molte strutture, deve essere rimosso o messo in sicurezza al più presto.

- **Consapevolezza e responsabilità culturale:** La vicenda evidenzia l’importanza di una cultura della sicurezza sul lavoro e di una gestione trasparente delle emergenze sanitarie legate all’ambiente scolastico. La responsabilità non riguarda solo le istituzioni, ma anche l’intera società, che deve garantire ambienti salubri a studenti e personale.

In conclusione, questa sentenza segna un passo importante nella lotta contro l’amianto nelle scuole italiane, portando alla luce le responsabilità di istituzioni e datori di lavoro e sottolineando la necessità di interventi rapidi e concreti per eliminare questa minaccia ancora presente in molte strutture scolastiche. È un invito a non sottovalutare il rischio e a impegnarsi per un ambiente scolastico realmente sicuro, rispettoso della salute di tutti. 

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