La sentenza della Cassazione n. 25129 del 2025 riguardante i danni da vaccino, in particolare nel contesto del caso Salk, offre importanti spunti di riflessione sul tema della responsabilità e della prova in materia di effetti avversi vaccinali.
**1. Contesto della sentenza:**
La Corte di Cassazione ha affrontato la questione relativa alla possibilità di attribuire un danno da vaccino a una singola dose, evidenziando che non si può ipotizzare un difetto circoscritto a una sola somministrazione. Questo perché i vaccini, spesso prodotti in grandi volumi e distribuiti contemporaneamente, sono sottoposti a processi di controllo e produzione standardizzati, rendendo improbabile che un difetto si presenti esclusivamente in una singola dose.
**2. Implicazioni sulla responsabilità:**
La pronuncia sottolinea l'importanza di considerare l’intero ciclo di produzione e somministrazione del vaccino, piuttosto che isolare una singola dose come causa di danni. Questa impostazione rafforza l’idea che, in presenza di effetti avversi, la responsabilità potrebbe derivare da un difetto del lotto di produzione complessivo, piuttosto che da un errore specifico nella singola somministrazione.
**3. Valutazione del difetto:**
La sentenza evidenzia che, data la produzione contemporanea di molte dosi, un difetto circoscritto a una singola dose sarebbe altamente improbabile e difficile da dimostrare. Pertanto, le autorità giudiziarie tendono a considerare il prodotto nel suo insieme, piuttosto che singole parti, per stabilire l’esistenza di un difetto e, di conseguenza, di una responsabilità.
**4. Attualità e applicazioni pratiche:**
Questa decisione ha un impatto significativo sulla gestione delle richieste di risarcimento per danni da vaccino, rendendo più complesso attribuire la responsabilità a un singolo evento o dose. Al contempo, rafforza il ruolo delle autorità di controllo e delle aziende produttrici nel garantire la qualità del lotto di produzione.
**5. Considerazioni sulla normativa e sulla sicurezza:**
L’approccio della Cassazione si inserisce nel quadro delle normative sulla responsabilità del produttore e sulla sicurezza dei vaccini, sottolineando l’importanza di un sistema di monitoraggio e di un’accurata produzione di massa. La tutela della salute pubblica, infatti, richiede che l’attenzione sia rivolta all’intero processo produttivo e non solo a singoli eventi.
**Conclusioni:**
In sintesi, la sentenza Cassazione n. 25129 del 2025 chiarisce che, in presenza di danni da vaccino, non è possibile ipotizzare un difetto circoscritto a una singola dose, considerando la produzione in grandi volumi come elemento di continuità e affidabilità del prodotto. Questo orientamento rafforza l’approccio preventivo e di responsabilità collettiva, ponendo le basi per una gestione più rigorosa e sistematica dei rischi associati ai vaccini.
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