La sentenza della Cassazione n. 25156 del 2025 riguardante le lesioni e il danno biologico evidenzia alcuni aspetti fondamentali in materia di valutazione del danno e di motivazione delle pronunce giudiziarie.
**Contesto e punti principali della sentenza:**
1. **Incidenza del danno biologico sulla capacità lavorativa:**
La pronuncia sottolinea che, nel caso di lesioni di un conducente di mezzi pesanti, non può essere esclusa d’ufficio, e senza una motivazione adeguata, l’incidenza di un danno biologico (in questo caso, quantificato nel 48% come macrolesione) sulla capacità lavorativa specifica del soggetto.
2. **Necessità di motivazione motivata:**
Il principio fondamentale exposto riguarda l’obbligo del giudice di appello di motivare adeguatamente ogni esclusione o ridimensionamento del danno subito. La mancanza di una motivazione pertinente e specifica rispetto all’incidenza del danno sulla capacità lavorativa comporta l’annullamento della decisione di secondo grado.
3. **Implicazioni per il giudizio di merito:**
La sentenza ribadisce che la valutazione del danno biologico, e in particolare la sua incidenza sulla capacità lavorativa, è un aspetto che richiede una motivazione chiara e motivata, anche in relazione alla specificità della professione del soggetto lesionato.
**Aspetti tecnici e giuridici:**
- La sentenza si inserisce nel solco della giurisprudenza costituzionale e di legittimità, che esige che le decisioni di merito siano motivate in modo completo e dettagliato, specialmente in materia di danno alla persona, dove la quantificazione e l’incidenza sulla capacità lavorativa sono elementi fondamentali.
- La mancata motivazione in merito può portare all’annullamento della sentenza e al rinvio per un nuovo esame, al fine di garantire il diritto di difesa e il giusto processo.
**Impatto pratico:**
- Nei procedimenti di risarcimento danni per lesioni personali, i giudici devono motivare adeguatamente come e perché hanno escluso o ridotto l’incidenza di un danno biologico sulla capacità lavorativa, soprattutto quando si tratta di professioni specifiche come quella del conducente di mezzi pesanti.
- Le parti in causa, avvocati e consulenti tecnici, devono essere consapevoli dell’importanza di fornire una motivazione dettagliata e supportata da adeguata perizia per evitare che le decisioni vengano cassate.
**Conclusione:**
La sentenza n. 25156/2025 della Cassazione ribadisce il principio che l’incidenza di un danno biologico sulla capacità lavorativa deve essere sempre motivata in modo puntuale e approfondito. La mancanza di tale motivazione rappresenta un motivo di illegittimità della decisione, che può essere cassata e rinviata per un nuovo esame. Questo rafforza l’importanza di un’adeguata istruttoria e di una motivazione accurata nelle cause di risarcimento danni, specialmente quando si tratta di danni alla persona e capacità lavorativa specifica.
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