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05 agosto 2025

La sentenza della Cassazione n. 22242 del 2025 affronta un importante principio in materia di responsabilità e risarcimento per danni causati da cadute accidentali. In particolare, la Corte ha stabilito che non è riconosciuto il diritto al risarcimento qualora il danno sia stato provocato dalla presenza di un ostacolo visibile e, quindi, evitabile.

 

La sentenza della Cassazione n. 22242 del 2025 affronta un importante principio in materia di responsabilità e risarcimento per danni causati da cadute accidentali. In particolare, la Corte ha stabilito che non è riconosciuto il diritto al risarcimento qualora il danno sia stato provocato dalla presenza di un ostacolo visibile e, quindi, evitabile.

Nel caso esaminato, la vittima si era infortunata a causa di una caduta provocata da un palo presente sulla pubblica strada. La Corte ha ritenuto che, trattandosi di un elemento chiaramente visibile e riconoscibile, l’incidentato avrebbe potuto evitarne il impatto, adottando le dovute cautele. Di conseguenza, la responsabilità del soggetto tenuto alla manutenzione o alla vigilanza sull’area è stata esclusa.

Il principio fondamentale ribadito dalla Cassazione è che il danno subito da chi si imbatte in un ostacolo visibile, che avrebbe potuto essere evitato con l’uso della normale diligenza, non dà luogo a risarcimento. Pertanto, l’onere di evitare il pericolo ricade sulla persona stessa, quando il pericolo è evidente e facilmente riconoscibile.

In conclusione, questa pronuncia sottolinea l’importanza di un comportamento adeguato da parte di chi si trova a percorrere ambienti pubblici o privati, e limita in modo significativo le ipotesi di risarcimento in presenza di ostacoli ben visibili e quindi evitabili. 

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