Cassazione 2025 – Il principio enunciato dalla Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale del diritto del lavoro: il periodo di ferie deve essere regolarmente retribuito in relazione allo status del lavoratore, al fine di tutelare il diritto al riposo senza che il lavoratore subisca una perdita economica.
In dettaglio, la sentenza evidenzia che il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire ai propri dipendenti un’indennità di ferie che rifletta la normale retribuzione corrisposta durante il periodo di attività lavorativa, includendo tutte le componenti retributive che il lavoratore riceve normalmente. Ciò garantisce che il lavoratore non sia incentivato a rinunciare alle ferie per evitare di perdere una parte del proprio reddito, assicurando così il rispetto del diritto al riposo e alla salute del lavoratore, tutelato anche dalla normativa europea e nazionale.
Inoltre, la decisione sottolinea come la mancata retribuzione integrale delle ferie possa costituire una violazione delle norme imperative sul diritto alle ferie, e che eventuali accordi o pratiche aziendali che prevedano una diversa modalità di trattamento retributivo durante le ferie devono essere valutati alla luce di questa esigenza di tutela. La Corte ribadisce quindi che la retribuzione delle ferie deve essere calcolata in modo da mantenere il livello di retribuzione normale, senza penalizzazioni economiche per il lavoratore, affinché egli possa godere del riposo retribuito senza rischiare di perdere reddito.
In conclusione, questa pronuncia rafforza la tutela del diritto alle ferie retribuite integralmente, sottolineando l’obbligo del datore di lavoro di garantire condizioni che evitino la rinuncia volontaria alle ferie per motivi economici, contribuendo così alla tutela della salute e del benessere del lavoratore.
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