Cassazione 2025- Il pronunciamento della Cassazione riguardo alla modalità di erogazione del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) rappresenta un importante chiarimento sulla natura e le modalità di pagamento di questa indennità di fine rapporto di lavoro. La Corte ha stabilito che, secondo il quadro normativo vigente, il TFR non può essere corrisposto su base mensile, né attraverso accrediti ripetuti nel corso dell’anno, come invece avviene per le retribuzioni ordinarie.
**Punti chiave della decisione della Cassazione:**
1. **Natura del TFR:**
La Corte ha ribadito che il TFR rappresenta una somma di denaro accumulata durante il rapporto di lavoro, destinata a essere liquidata in un’unica soluzione al termine del rapporto stesso. Si tratta di una somma di natura esclusivamente patrimoniale e di natura differita, differente dalla retribuzione periodica.
2. **Deroghe dal Codice Civile:**
Il Codice civile, in particolare l’articolo 2120, disciplina le modalità di pagamento della retribuzione e delle altre somme dovute al lavoratore. Tuttavia, la Cassazione ha evidenziato che le deroghe previste dal Codice civile non consentono l’erogazione periodica del TFR, in quanto questa modalità contravverrebbe alla sua natura di accantonamento da liquidarsi in unica soluzione.
3. **Incompatibilità con l’erogazione periodica:**
La decisione sottolinea come l’anticipazione mensile del TFR, mediante accrediti continuativi in busta paga, non sia consentita perché altererebbe la funzione principale di questa somma, che è quella di rappresentare una liquidazione finale e non una retribuzione periodica.
4. **Impatti pratici:**
La sentenza chiarisce che il datore di lavoro non può prevedere accordi che prevedano il pagamento mensile del TFR attraverso accrediti ricorrenti. Eventuali accordi di questo tipo non avranno effetti legali e potrebbero comportare contestazioni o sanzioni.
5. **Contesto della causa:**
La decisione si inserisce in un contesto più ampio di contenzioso tra Inps e aziende, riguardante la corretta interpretazione delle modalità di calcolo e pagamento del TFR. Nel caso specifico, l’Inps aveva contestato a una società di aver effettuato anticipazioni del TFR in modo non conforme alla normativa, attraverso verbali di accertamento.
**Implicazioni pratiche:**
- **Per i datori di lavoro:**
Non possono prevedere modalità di pagamento del TFR che prevedano accrediti mensili o periodici, ma devono rispettare la modalità di pagamento prevista dalla legge, cioè l’unica liquidazione al termine del rapporto di lavoro.
- **Per i lavoratori:**
La sentenza tutela i diritti dei lavoratori, confermando che il TFR non può essere anticipato in modo ricorrente, garantendo così che la liquidazione finale abbia carattere di somma unica, come previsto dalla normativa.
- **Per il sistema previdenziale e contributivo:**
L’Inps continuerà a monitorare e a contestare eventuali modalità di pagamento non conformi, rafforzando la correttezza delle modalità di gestione del TFR.
**Conclusione:**
La pronuncia della Cassazione nel 2025 rappresenta un principio fondamentale: il TFR, per sua natura e normativa, non può essere erogato periodicamente come una normale retribuzione, ma deve essere liquidato in un’unica soluzione al termine del rapporto di lavoro. Questa sentenza chiarisce definitivamente che le deroghe dal Codice civile non autorizzano pratiche di pagamento anticipate e ricorrenti, rafforzando la tutela della finalità di questa importante indennità di fine rapporto.
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