Tar 2025- Il deducente sostiene che, in relazione all’episodio occorso, numerose pronunce giurisprudenziali nazionali abbiano riconosciuto che i comandi militari hanno omesso di predisporre adeguate difese della base, evidenziando una negligenza grave e colpevole nella gestione della sicurezza. Questa negligenza è stata ritenuta responsabile, in sede di responsabilità dello Stato, anche alla luce dell’articolo 2087 del Codice Civile, che impone al datore di lavoro, nel caso del rapporto di lavoro subordinato, di adottare tutte le misure idonee a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei propri dipendenti.
**Responsabilità del Ministero della Difesa**
La giurisprudenza richiamata ha quindi affermato la corresponsabilità del Ministero della Difesa, che, in qualità di datore di lavoro pubblico, avrebbe contravvenuto all’obbligo di protezione ex art. 2087 cc, contribuendo così all’evento dannoso. La responsabilità dello Stato si configura non solo sulla base di negligenze o omissioni nella predisposizione delle difese, ma anche sulla base di un inadempimento degli obblighi di tutela dei propri dipendenti, in questo caso, i militari in servizio.
**Conseguenze per il deducente**
Il deducente afferma di aver subito conseguenze gravi e invalidanti a seguito dell’evento, che hanno comportato il riconoscimento dello status di “vittima del dovere”. Tale statuizione implica che l’evento sia stato riconosciuto come conseguenza di un dovere istituzionale, e quindi, a livello di diritto, ne deriva un trattamento particolare in termini di tutela e riconoscimento di benefici (come il collocamento in congedo assoluto).
**Collocamento in congedo assoluto**
A causa della gravità e della invalidità derivante dall’evento, il deducente è stato collocato in congedo assoluto per sopravvenuta inidoneità al servizio militare incondizionata nell’Arma. Questo provvedimento indica che la condizione di salute del militare non permette più di svolgere le funzioni proprie del servizio militare, e che questa condizione è stata riconosciuta come direttamente collegata all’evento dannoso subito.
**Analisi giuridica e implicazioni**
- La responsabilità del Ministero, riconosciuta dalla giurisprudenza, si basa sulla violazione di obblighi di tutela e sicurezza, in linea con i principi di diritto amministrativo e civile.
- La qualificazione come “vittima del dovere” rafforza la posizione del deducente nel conseguimento di benefici previdenziali e assistenziali.
- La collocazione in congedo assoluto per inidoneità, riconosciuta ufficialmente, rappresenta un risarcimento non solo per la perdita di capacità lavorativa, ma anche per il danno morale e fisico subito.
**Conclusioni**
In sintesi, l’episodio ha evidenziato una responsabilità del Ministero della Difesa per negligenza nella gestione della sicurezza, riconosciuta dalla giurisprudenza, e ha comportato il riconoscimento di uno status di vittima del dovere e il collocamento in congedo assoluto, con tutte le implicazioni di tutela e risarcimento che ne derivano. Tale situazione sottolinea l’importanza del rispetto degli obblighi di tutela del personale militare e l’efficacia delle pronunce giurisprudenziali nel far emergere responsabilità e garantire adeguata tutela ai soggetti coinvolti.
Nessun commento:
Posta un commento