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14 maggio 2025

Il commento alla sentenza della Cassazione n. 12605 del 2025 in materia di diritto d’accesso agli atti assicurativi rappresenta un intervento importante nel delineare i limiti e le condizioni di tale diritto nel contesto delle procedure stragiudiziali di liquidazione del danno.

 

Il commento alla sentenza della Cassazione n. 12605 del 2025 in materia di diritto d’accesso agli atti assicurativi rappresenta un intervento importante nel delineare i limiti e le condizioni di tale diritto nel contesto delle procedure stragiudiziali di liquidazione del danno.

**Contesto e quadro normativo**  
L’articolo 7 della legge n. 241/1990 e l’articolo 2043 del Codice Civile riconoscono il diritto di accesso agli atti amministrativi e ai documenti in possesso di soggetti pubblici e privati, rispettivamente. Nel settore assicurativo, tale diritto si traduce nella possibilità per il danneggiato o il soggetto interessato di consultare gli atti del procedimento di liquidazione dell’indennizzo, al fine di tutelare la trasparenza e l’efficacia dell’azione di risarcimento.

**Principio affermato dalla Cassazione n. 12605/2025**  
La Corte di Cassazione, nel pronunciarsi nel 2025, ha ribadito che il diritto d’accesso agli atti assicurativi è limitato agli atti già esperiti dalla compagnia di assicurazioni e ritenuti necessari per la decisione sulla richiesta di indennizzo in sede stragiudiziale. In altre parole, l’assicurazione non è obbligata a consentire l’accesso a documenti o perizie non ancora eseguite, né a compiere ulteriori accertamenti o acquisizioni di documentazione su richiesta dell’assicurato, qualora tali atti non siano già presenti nel fascicolo del sinistro e non siano stati considerati necessari dalla compagnia stessa.

**Implicazioni pratiche**  
La pronuncia sottolinea che il diritto di accesso si limita ai documenti già in possesso dell’assicurazione e che costituiscono il “fascicolo del sinistro” al momento della richiesta. Non si può imporre alla compagnia di eseguire ulteriori indagini o di produrre documenti non ancora acquisiti, a meno che non si dimostri che tali atti siano essenziali per la tutela dei propri diritti processuali o stragiudiziali.

**Valutazione critica**  
La sentenza rafforza il principio che il diritto di accesso non può essere interpretato come un diritto di controllo o di acquisizione di ulteriori elementi probatori da parte dell’assicurato, ma si limita alla trasparenza rispetto a quanto già raccolto e ritenuto utile dall’assicuratore. Ciò tutela l’equilibrio tra le esigenze di trasparenza e l’esigenza di non imporre oneri eccessivi alle compagnie di assicurazione, che potrebbero essere costrette a reiterate perizie o verifiche non preventivamente richieste o considerate necessarie.

**Conclusione**  
In definitiva, la sentenza n. 12605/2025 della Cassazione chiarisce che il diritto d’accesso agli atti assicurativi si esplica nel rispetto del principio di limitazione alle attività già svolte e ai documenti già acquisiti, rafforzando così la posizione delle compagnie di assicurazioni e stabilendo limiti precisi alla richiesta di ulteriori accertamenti o documenti non ancora prodotti nel fascicolo del sinistro. Questo orientamento contribuisce a definire un equilibrio tra la tutela del diritto dell’assicurato e le esigenze di efficienza e tutela delle risorse delle compagnie assicurative. 

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