La sentenza della Cassazione n. 9234 del 2025 fornisce un'importante precisazione riguardo all'applicazione delle pene sostitutive, stabilendo che tali pene possono variare da una somma minima di 5 euro a un massimo di 2.500 euro al giorno. Questo intervallo di sanzioni economiche rappresenta una flessibilità che consente al giudice di adattare la pena alle specifiche circostanze del condannato.
In particolare, la Corte ha sottolineato che, nella quantificazione delle pene sostitutive, oltre a considerare la condizione economica del condannato, occorre prendere in considerazione anche la situazione economica del suo nucleo familiare. Questo principio riconosce che la capacità economica di un condannato può essere influenzata non solo dalla sua posizione lavorativa o dai suoi redditi diretti, ma anche dalle esigenze e dalle difficoltà economiche della sua famiglia.
In tal modo, la Cassazione introduce un criterio di equità sociale, mirando a una pena che non solo tenga conto della responsabilità individuale, ma che sia anche proporzionata alla realtà economica e sociale in cui il condannato vive. Questo approccio cerca di evitare che la sanzione, pur essendo giusta in termini di retribuzione della colpa, possa risultare eccessivamente gravosa, soprattutto nei casi in cui la persona condannata abbia oneri economici verso la sua famiglia.
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