La sentenza della Cassazione n. 5084 del 2025 affronta un aspetto importante riguardo alla revoca del permesso di soggiorno per motivi legati alla mancanza di un lavoro al momento della scadenza del permesso. Secondo la Corte, l'assenza di un lavoro al momento della scadenza del permesso di soggiorno non è sufficiente da sola per giustificare la revoca del permesso.
In particolare, la Cassazione sottolinea che la revoca non può essere decisa solo in base a un'eventuale mancanza di occupazione, ma deve essere considerata anche la buona fede e gli sforzi di integrazione dimostrati dal cittadino straniero. A tal proposito, la Corte evidenzia che vanno tenuti in considerazione i lavori pregressi svolti dallo straniero e la sua partecipazione a corsi di alfabetizzazione o altre attività che dimostrano un impegno concreto nell'integrazione sociale ed economica.
Questo principio riflette una visione più umana e flessibile della protezione dei diritti degli stranieri, considerando non solo la situazione economica immediata, ma anche il percorso di integrazione e l'impegno a lungo termine. La Corte quindi ritiene che, nel caso in cui lo straniero abbia dimostrato uno sforzo di integrazione, come nel caso di lavori precedenti e di formazione, tale impegno non possa essere ignorato al momento di valutare la revoca del permesso.
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