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16 settembre 2025

Tar conferma la legittimità dell’obbligo vaccinale Covid: respinto ricorso del maresciallo dell’Aeronautica Militare e disposto la sospensione dall’impiego con perdita dello stipendio

 

 
 

 

 

 

Tar 2025 – la sentenza del Tar xxx riguardante l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 offre un’analisi dettagliata e approfondita su una decisione significativa in ambito di diritto costituzionale e sanitario. La sentenza ha respinto il ricorso di un maresciallo dell’Aeronautica Militare, confermando la legittimità delle norme che durante la pandemia hanno regolamentato l’obbligo vaccinale, sottolineando la validità delle misure adottate per tutelare la salute pubblica.

In primo luogo, la decisione del Tar si inserisce nel quadro giuridico più ampio delle prerogative dello Stato di adottare misure di tutela della salute collettiva, anche a costo di limitare temporaneamente alcune libertà individuali. Il ricorrente aveva sollevato questioni di costituzionalità e compatibilità con il diritto comunitario, sostenendo che le norme violassero i principi di non discriminazione, uguaglianza e legalità. Tuttavia, i giudici hanno richiamato le pronunce della Corte costituzionale del 2023, che hanno affermato come l’imposizione di un trattamento sanitario obbligatorio possa trovare giustificazione nel principio di solidarietà sancito dall’articolo 2 della Costituzione, volto a garantire la tutela della salute di tutti i cittadini.

La sentenza evidenzia inoltre che l’obbligo vaccinale era finalizzato alla tutela di un interesse primario della collettività, ovvero la prevenzione della diffusione del virus e la salvaguardia delle strutture sanitarie e sociali. La giurisprudenza sottolinea come la limitazione temporanea delle libertà individuali, in questo caso rappresentate dalla libertà di scelta sulla vaccinazione, sia considerata proporzionata e ragionevole alla luce delle evidenze scientifiche disponibili all’epoca.

Per quanto riguarda le questioni di uguaglianza, il Tar ha giudicato infondate le censure secondo cui le norme avrebbero violato il principio di parità. La differenziazione tra vaccinati e non vaccinati, secondo la sentenza, risponde a esigenze di sanità pubblica e alla necessità di incentivare la diffusione della vaccinazione, considerata uno strumento fondamentale per il controllo della pandemia.

In conclusione, la sentenza del Tar rappresenta un rafforzamento della legittimità delle misure di emergenza adottate durante la pandemia, ribadendo come la tutela della salute collettiva possa giustificare, in ambito costituzionale e comunitario, limitazioni alle libertà individuali, purché proporzionate e motivate da evidenze scientifiche e principi costituzionali fondamentali.




 

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