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05 settembre 2025

La sentenza della Cassazione n. 30297/2025 riguardante immigrazione e stranieri si focalizza sulla rilevanza e l’interesse della questione di legittimità costituzionale sollevata riguardo all’art. 6, comma 2-bis del d.lgs. 18 agosto 2015, n. 142, così come modificato dall’art. 1, comma 2-bis, lett. a), del d.l. 28 marzo 2025, n. 37, convertito con modificazioni dalla legge 23 maggio 2025, n. 75.

 

La  sentenza della Cassazione n. 30297/2025 riguardante immigrazione e stranieri si focalizza sulla rilevanza e l’interesse della questione di legittimità costituzionale sollevata riguardo all’art. 6, comma 2-bis del d.lgs. 18 agosto 2015, n. 142, così come modificato dall’art. 1, comma 2-bis, lett. a), del d.l. 28 marzo 2025, n. 37, convertito con modificazioni dalla legge 23 maggio 2025, n. 75.

**Contesto normativo e modifica introdotta**  
L’art. 6 del d.lgs. 142/2015 disciplina le procedure di trattenimento degli stranieri in attesa di identificazione o di rimpatrio. Il comma 2-bis di tale articolo, introdotto di recente, disciplina le implicazioni in caso di mancata convalida del provvedimento di trattenimento. In particolare, esso prevede che, qualora il provvedimento di trattenimento adottato ai sensi del comma 3 dell’articolo non venga convalidato, ci siano specifiche conseguenze per il richiedente, specialmente se ha presentato domanda di protezione in un centro di accoglienza di cui all’art. 14 del d.lgs. 286/1998.

**Punto centrale della questione di legittimità costituzionale**  
La questione di costituzionalità riguarda il fatto che la norma in questione potrebbe entrare in conflitto con alcuni principi costituzionali fondamentali, tra cui:

- La **libertà personale** (art. 13 Cost.), poiché una disciplina che prevede trattenimenti e relative conseguenze senza una convalida può essere interpretata come una limitazione arbitraria o eccessiva della libertà dell’individuo.
- Il **principio di legalità** (art. 1 Cost.), in quanto la norma potrebbe configurare una limitazione dei diritti fondamentali senza un adeguato controllo da parte del giudice.
- La **tutela dei diritti dell’imputato e del cittadino straniero** (art. 24 e 111 Cost.), in quanto la mancanza di convalida può pregiudicare il diritto a un procedimento equo e all’effettiva tutela giurisdizionale.

**Rilevanza della questione**  
La Corte ha ritenuto che la questione di costituzionalità sia rilevante e non manifestamente infondata, ovvero che vi siano elementi sufficienti per mettere in discussione la compatibilità della norma con la Costituzione. Questo significa che la questione merita di essere esaminata nel merito, poiché vi sono dubbi sulla legittimità costituzionale di una norma che può incidere sui diritti fondamentali degli stranieri coinvolti.

**Implicazioni pratiche e giurisprudenziali**  
La decisione della Corte si inserisce nel quadro di un’attenta tutela dei diritti fondamentali degli stranieri, in un contesto in cui le norme sull’immigrazione sono spesso oggetto di scrutinio costituzionale e giurisprudenziale. La sentenza suggerisce che le norme di legge devono garantire il rispetto delle garanzie costituzionali, anche in materie delicate come il trattenimento degli stranieri, evitando interpretazioni che possano ledere i diritti fondamentali senza adeguate procedure di tutela.

**Conclusioni**  
In sintesi, la Cassazione ha riconosciuto che la questione di legittimità costituzionale relativa all’art. 6, comma 2-bis, del d.lgs. 142/2015, come modificato, assume un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti degli stranieri e nella garanzia del rispetto dei principi costituzionali, sottolineando la necessità di un’attenta verifica di compatibilità delle norme di legge con la Costituzione. La decisione apre la strada a un possibile scrutinio più approfondito sulla legittimità di norme che disciplinano il trattenimento e la tutela dei diritti degli stranieri in Italia. 

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