La pronuncia della Cassazione n. 24541 del 2025 affronta un aspetto cruciale del diritto in materia di indennizzo per danni da trasfusioni di sangue contaminato, disciplinato dalla legge n. 210/1992. In particolare, si concentra sul momento di decorrenza del termine prescrizionale per la domanda di risarcimento, stabilendo che tale momento coincida con la presentazione della richiesta di indennizzo prevista dalla normativa.
L’elemento centrale della pronuncia riguarda la presunzione di consapevolezza del danneggiato riguardo alla fattispecie illecita, che si presume acquisita a partire dalla data di presentazione della domanda. Questa presunzione ha un ruolo fondamentale nel determinare il decorso del termine di prescrizione, poiché ne limita la durata e, di conseguenza, l’eventuale possibilità di azione risarcitoria.
Il principio affermato dalla Cassazione implica che, a meno che non venga dimostrato il contrario, si presume che il danneggiato abbia avuto conoscenza del danno e della responsabilità dell’ente o del soggetto responsabile al momento della presentazione della domanda di indennizzo. Di conseguenza, grava su chi eccepisce la prescrizione l’onere di dimostrare che il danneggiato abbia avuto, o avrebbe potuto avere, consapevolezza dell’illecito in un momento anteriore rispetto a quella data.
Questa impostazione si inserisce nel quadro più ampio della giurisprudenza sulla prescrizione, che tende a privilegiare un criterio di presunzione di conoscenza del danno e della responsabilità al momento della richiesta di ristoro, per evitare che soggetti danneggiati possano trovarsi in una posizione di incertezza o di ritardo nell’esercizio del loro diritto.
In conclusione, la sentenza n. 24541/2025 ribadisce che il termine di prescrizione decorre dalla presentazione della domanda di indennizzo prevista dalla legge, e che spetta a chi eccepisce la prescrizione dimostrare che il danneggiato avesse già consapevolezza dell’illecito in un momento anteriore. Tale principio rafforza la tutela del danneggiato, favorendo un termine certo per l’azione risarcitoria e limitando le possibilità di interruzione o sospensione della prescrizione basate su eventuali conoscenze pregresse.
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