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18 agosto 2025

Consiglio di Stato 2025 - **Contestazione del termine per il silenzio-inadempimento**:

 

Consiglio di Stato 2025 -  **Contestazione del termine per il silenzio-inadempimento**:  

 
Il Consiglio di Stato evidenzia che il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) avrebbe erroneamente ignorato il fatto che ormai era decorso il termine previsto per la formazione del silenzio-inadempimento da parte dell’Amministrazione. Questo termine, normalmente stabilito dalla legge per consentire all’amministrazione di adottare un provvedimento, decorre generalmente dalla richiesta di accesso o di adozione di un atto, e la sua decorrenza implica che, trascorso il termine, il silenzio si configura come tacito assenso o inadempimento, a seconda del caso.
 
2. **Giustificazione dell’Amministrazione**:  
L’Amministrazione aveva giustificato, solo nel corso del giudizio di primo grado, la mancata ostensione di alcuni documenti richiesti, affermando di aver tentato di recuperarli senza successo. In particolare, aveva dichiarato che le note del 23/03/  , relative all’avvio del procedimento e riportate nel provvedimento di accertamento del 23/04/  , non erano state rinvenute negli archivi a causa di un trasferimento dell’Ufficio della Ragioneria Territoriale, che avrebbe causato la perdita di parte della documentazione. Inoltre, aveva riferito di aver cercato la copia di tali note presso l’Istituto Tecnico Industriale “Xxxxx”, senza esito.
 
3. **Valutazione delle giustificazioni dell’Amministrazione**:  
Il Consiglio di Stato valuta che le giustificazioni fornite dall’Amministrazione siano state presentate tardivamente e, comunque, non sufficienti a superare la prova della tempestiva e corretta produzione dei documenti richiesti. La mancata produzione documentale in un termine ormai decorso, soprattutto senza un’adeguata giustificazione tempestiva, può configurare un silenzio-inadempimento che, ai fini del diritto, si traduce in un obbligo dell’Amministrazione di provvedere o di motivare adeguatamente l’impossibilità di farlo.
 
4. **Impatto sulla decisione**:  
Il Consiglio di Stato, riconoscendo che il TAR avrebbe erroneamente trascurato il decorso del termine per il silenzio, conclude che il ricorso del cittadino debba essere accolto. In particolare, la decisione si basa anche sulla considerazione che le giustificazioni dell’Amministrazione non sono sufficienti a giustificare il ritardo o la mancata produzione dei documenti, e che comunque il termine per agire si era ormai esaurito.
 
5. **Esito della causa e condanna alle spese**:  
In sede di decisione, il Consiglio di Stato dichiara l’appello in parte improcedibile (probabilmente per questioni di rito o per l’estinzione di alcuni capi di domanda) e in parte accolto. La decisione comporta l’accoglimento del ricorso di primo grado e la riforma della sentenza del TAR. Di conseguenza, l’Amministrazione viene condannata al pagamento delle spese di entrambi i gradi di giudizio, liquidate forfetariamente in Euro 1.000,00 per il primo grado e Euro 2.000,00 per l’appello, per un totale di Euro 3.000,00 oltre oneri di legge.
 
**In sintesi:**  
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che l’Amministrazione non abbia agito tempestivamente né fornito prove adeguate a giustificare il ritardo nella produzione dei documenti richiesti, e che il termine per la formazione del silenzio-inadempimento fosse ormai decorso. La decisione ha quindi riconosciuto il diritto del ricorrente e condannato l’Amministrazione al pagamento delle spese legali.


 

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