La sentenza della Cassazione n. 20864 del 2025 fornisce un chiarimento importante sulla disciplina dell’evasione dai domiciliari introdotta dalla riforma in materia penale e processuale. In particolare, si focalizza sul criterio temporale che determina il momento in cui si configura l’evasione.
**Contesto normativo:**
La riforma ha introdotto un regime più severo per il reato di evasione dai domiciliari, stabilendo che questa si verifica quando il soggetto autorizzato a uscire dal proprio domicilio si allontana per un periodo superiore a 12 ore consecutive. La norma mira a distinguere tra brevi uscite autorizzate e reali evasione, con effetti penali diversi.
**Principio affermato dalla Cassazione:**
La Cassazione, con questa pronuncia, ha precisato che **l’evasione si configura solamente al superamento della soglia delle 12 ore di allontanamento**. Ciò significa che, anche se il soggetto si allontana dal domicilio autorizzato, in assenza di un superamento di tale limite temporale, non si verifica l’evasione.
**Aspetti specifici riguardanti le uscite autorizzate:**
La sentenza sottolinea che l’interpretazione della norma deve considerare anche le **uscite autorizzate per motivi di cura, come ad esempio per recarsi al Sert** (Servizio per le Dipendenze).
In questi casi, l’uscita è formalmente autorizzata, e quindi, fino a che il soggetto non supera le 12 ore di assenza, **non si configura il reato di evasione**.
Pertanto, anche se il soggetto si trovi fuori dal domicilio per periodi prolungati, purché non superi il limite temporale stabilito, la condotta non può essere qualificata come evasione.
**Implicazioni pratiche:**
- La norma mira a evitare che uscite autorizzate per motivi di cura o necessità quotidiana siano considerate evasione, purché rispettino i limiti temporali.
- Solo quando il soggetto si allontana oltre le 12 ore senza autorizzazione o se viola le condizioni dell’autorizzazione, si configura il reato di evasione.
- La pronuncia della Cassazione ha quindi un’importante influenza sulla valutazione giudiziaria delle condotte di soggetti ai domiciliari che devono uscire per motivi di salute o assistenza.
**In conclusione:**
La Cassazione n. 20864/2025 chiarisce che, ai fini della configurabilità dell’evasione dai domiciliari, è determinante il superamento di 12 ore di allontanamento dal domicilio autorizzato. Le uscite per motivi di cura, come recarsi al Sert, sono considerate legittime e non determinano automaticamente il reato, fintanto che il limite temporale non venga superato. Tale interpretazione contribuisce a una più equa applicazione della legge, distinguendo tra comportamenti illeciti e legittimi, in relazione alle esigenze di cura e assistenza del soggetto sottoposto a misura restrittiva domiciliare.
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