La sentenza del Consiglio di Stato n. 401/2025 rappresenta un importante punto di svolta nel quadro della valutazione scolastica, evidenziando la necessità di criteri legittimi, equi e coerenti con le finalità formative dell’istituzione scolastica. La pronuncia si inserisce nel quadro del D.lgs. 62/2017, che sottolinea come la valutazione debba considerare non solo gli aspetti meramente cognitivi, ma anche lo sviluppo delle competenze sociali e civiche, l’impegno, il comportamento e il progresso personale degli studenti.
**Il Caso Specifico e le Motivazioni della Sentenza**
Nel caso in esame, l’alunna, che aveva dimostrato un percorso scolastico di grande eccellenza, si è trovata soggetta a una valutazione che, secondo le accuse, risultava illegittima e ingiusta. La commissione scolastica, pur riconoscendo il profilo pregevole dell’allieva, ha attribuito un voto di 9/10, frutto di criteri di valutazione contestati e ritenuti illegittimi dai giudici amministrativi. La contestazione si fonda su elementi quali:
- **Sbalordivo livellamento delle competenze**: la valutazione non rifletteva il reale livello di preparazione dell’allieva, che si era distinta durante tutto il percorso.
- **Parametri di valutazione illegittimi**: in particolare, la trasposizione errata dei voti da sessantesimi a decimi, che ha falsato i risultati e introdotto disparità di trattamento.
- **Criteri di valutazione non coerenti con il quadro normativo**: in contrasto con quanto previsto dal D.lgs. 62/2017, che richiede una valutazione più ampia e articolata.
Il Tribunale amministrativo, conformemente alle indicazioni del Consiglio di Stato, ha accolto il ricorso, annullando gli atti impugnati e rinviando alla scuola l’obbligo di adottare criteri di valutazione legittimi e corretti, in linea con i principi di equità e valorizzazione delle eccellenze.
**Principi Fondamentali Emersi**
Dalla sentenza emerge chiaramente che la valutazione scolastica deve essere:
- **Olistica e complessiva**: considerando non solo le conoscenze, ma anche le competenze sociali, civiche, il comportamento, la partecipazione e l’impegno dell’alunno.
- **Basata su criteri legittimi e trasparenti**: i parametri devono essere chiari, corretti e coerenti con le disposizioni normative, evitando qualsiasi forma di arbitrarietà o livellamento che possa penalizzare le eccellenze.
- **Attenta alla crescita personale**: la valutazione deve documentare il percorso di sviluppo dell’individuo, riconoscendo il merito e le qualità distintive di ogni studente.
**Implicazioni e Rilevanza della Sentenza**
Questa pronuncia rappresenta una "sentenza storica", come sottolinea l’avvocato Di Gravio, perché riafferma il principio che la valutazione deve andare oltre un mero calcolo aritmetico, integrando aspetti qualitativi e qualitativi del percorso di apprendimento. La sentenza invita le scuole a:
- **Adottare criteri di valutazione più equi e articolati**, che valorizzino le diverse dimensioni della formazione.
- **Evitare il livellamento delle competenze**: riconoscendo e premiando le performance di eccellenza, senza appiattire le differenze.
- **Implementare strumenti di valutazione più sofisticati e aderenti alle normative**, anche attraverso descrittori e parametri che considerino lo sviluppo delle competenze nel tempo.
**Conclusioni**
In conclusione, questa decisione del Consiglio di Stato e del TAR rafforza il ruolo di una valutazione scolastica che sia:
- **Giusta e meritocratica**, riconoscendo le eccellenze.
- **Normativamente conforme**, evitando parametri illegittimi o distorti.
- **Orientata allo sviluppo globale dell’alunno**, considerando aspetti affettivi, relazionali e di crescita personale.
Si tratta di un orientamento che può servire da precedente importante per il miglioramento delle pratiche valutative nelle scuole italiane, promuovendo una cultura della valutazione più equa, trasparente e rispettosa del percorso individuale di ogni studente.
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