Corte dei conti 2025- la pronuncia riguarda un caso di riconoscimento di invalidità e diritto a indennità di incollocabilità per un ex dipendente della Polizia Penitenziaria. Di seguito si analizzano i principali aspetti della vicenda:
1. **Contesto del ricorso**
Il ricorrente, ex assistente capo della Polizia Penitenziaria, dichiarato nel 2002 non idoneo al servizio a causa di una patologia specifica, riconosciuta come dipendente da causa di servizio, ha deciso di impugnare una comunicazione dell’amministrazione datata 13.02.2018. Tale comunicazione contestava i requisiti necessari per beneficiare dell’assegno di incollocabilità.
2. **Oggetto della contestazione**
La richiesta riguarda la liquidazione dell’assegno di incollocabilità previsto dall’art. 104 del DPR 1092/1973, regolamentato anche dall’art. 20 del DPR 915/78, con successive modifiche e integrazioni normative (L. 9/80, DPR 834/81, L. 656/86). La richiesta è stata formulata a decorrere dalla data di presentazione della domanda amministrativa, cioè il 3 marzo 2004.
3. **Aspetti normativi rilevanti**
- **Art. 104 DPR 1092/1973:** disciplina l’assegno di incollocabilità per soggetti dichiarati inabile al servizio militare o al lavoro, in presenza di patologie riconosciute come di origine professionale o di causa di servizio.
- **Regolamentazioni successive:** prevedono meccanismi di adeguamento, rivalutazione e modalità di liquidazione dell’indennità, con normative di integrazione e aggiornamento periodico (art. 20 DPR 915/78, modifiche della legge 9/80, DPR 834/81, legge 656/86).
4. **Rilevazione della posizione del ricorrente**
Il ricorrente sostiene di aver maturato diritto all’assegno di incollocabilità sin dalla data di presentazione della domanda amministrativa, ossia il 3 marzo 2004, e chiede che tale diritto venga riconosciuto e liquidato fin da tale data, comprensivo degli interessi e della rivalutazione monetaria.
5. **Aspetti legali e giurisprudenziali**
La controversia si inserisce nel più ampio contesto di tutela dei diritti dei lavoratori pubblici invalidi, con particolare attenzione alle modalità di riconoscimento e liquidazione delle indennità di incollocabilità. La Corte dei Conti, in questo caso, svolge un ruolo di controllo sulla corretta applicazione delle norme e sulla corretta liquidazione delle somme dovute, verificando la sussistenza dei requisiti, la decorrenza del diritto e l’importo spettante.
6. **Implicazioni pratiche e contabili**
La decisione della Corte dei Conti potrebbe determinare:
- La condanna dell’amministrazione al pagamento dell’indennità di incollocabilità dalla data di presentazione della domanda (3 marzo 2004).
- L’applicazione degli interessi legali e della rivalutazione monetaria sulle somme dovute.
- La possibile necessità di aggiornare precedenti liquidazioni o di effettuare accantonamenti contabili per il pagamento di quanto dovuto.
7. **Considerazioni finali**
La vicenda evidenzia l’importanza di un corretto e tempestivo riconoscimento dei diritti degli invalidi di servizio, nonché la necessità di un’attenta applicazione delle norme di legge e regolamento in materia di indennità di incollocabilità. La Corte dei Conti svolge un ruolo fondamentale nel garantire il rispetto di tali diritti e nell’assicurare la corretta gestione delle risorse pubbliche coinvolte.
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**In sintesi**, il ricorso rappresenta un’istanza di riconoscimento e pagamento di un assegno di incollocabilità, con decorrenza dalla presentazione della domanda amministrativa, e la Corte dei Conti sarà chiamata a verificare la legittimità della richiesta, la corretta applicazione delle norme e la quantificazione delle somme dovute, compresi interessi e rivalutazione.
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