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19 maggio 2025

Cassazione 2025- risarcimento all’infermiere per mansioni inferiori**

 

Cassazione 2025-  risarcimento all’infermiere per mansioni inferiori**

**Contesto e premessa**

La pronuncia della Cassazione del 2025 affronta una problematica di grande attualità in ambito di responsabilità e dignità professionale degli infermieri: l’assegnazione di mansioni manuali, non occasionali, che risultano inferiori rispetto alle mansioni proprie della professione di infermiere e che comportano un danno all’immagine professionale e alla tutela del prestigio della figura infermieristica.

**Fatti e motivazioni principali**

L’azienda sanitaria locale (ASL) aveva adibito un infermiere a compiti manuali di semplice assistenza, non correlati alle sue mansioni ordinarie e alla sua formazione professionale, in presenza dei pazienti. La decisione di assegnare tali mansioni non occasionali ha portato il professionista a lamentare un danno all’immagine, quale riflesso di un livello di conoscenze e competenze inferiori rispetto a quello che la professione richiede e che egli stesso possiede.

La Corte di Cassazione ha analizzato la questione sulla base di alcune fondamentali premesse:

- **Dignità professionale e immagine**: l’infermiere, come professionista sanitario, gode di un’immagine che si fonda sulla sua formazione, competenza e rispetto delle mansioni proprie. La sottrazione di tali mansioni a favore di compiti manuali di livello inferiore può ledere il suo onore professionale e la reputazione.

- **Responsabilità del datore di lavoro**: l’azienda sanitaria ha l’obbligo di tutelare la dignità e l’immagine del proprio personale, evitando di assegnare mansioni che possano ledere la professionalità riconosciuta.

- **Natura del danno**: si tratta di un danno all’immagine, che si configura come danno extrapatrimoniale, e che può essere quantificato in sede di risarcimento.

**Principali punti della decisione**

1. **Inquadramento delle mansioni e della professionalità**: la Corte sottolinea che l’assegnazione di mansioni manuali di livello inferiore, non occasionalmente, può integrare una violazione del diritto dell’infermiere alla corretta esecuzione delle mansioni proprie della professione, e può ledere la sua immagine.

2. **Requisiti per il risarcimento**: affinché si configuri un danno all’immagine, è necessario che siano dimostrati l’effettivo danno, il nesso causale tra l’assegnazione delle mansioni e il pregiudizio subito, e la natura non occasionale delle mansioni inferiori affidate.

3. **Valutazione del danno**: la Cassazione ha ribadito che il danno all’immagine può essere risarcito, tenendo conto delle circostanze del caso, della durata dell’assegnazione e dell’effettivo pregiudizio alla reputazione professionale.

**Implicazioni pratiche e giuridiche**

- **Per le aziende sanitarie**: devono rispettare il principio di adeguatezza tra mansioni affidate e qualifiche professionali, evitando di assegnare mansioni inferiori in modo continuativo e non giustificato.

- **Per gli infermieri**: il pronunciamento riconosce il loro diritto a tutelare la propria immagine professionale, anche attraverso azioni risarcitorie qualora si verifichino comportamenti lesivi.

- **Per i giudici**: la sentenza fornisce un importante precedente sulla tutela dell’immagine professionale e sulla responsabilità delle strutture sanitarie in relazione alle mansioni affidate.

**Conclusione**

La sentenza Cassazione 2025 rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti degli infermieri, affermando che l’assegnazione di mansioni inferiori in modo continuativo può costituire un illecito risarcibile per danno all’immagine professionale. La decisione evidenzia, inoltre, la necessità di rispettare i principi di correttezza e adeguatezza nelle relazioni di lavoro nel settore sanitario, valorizzando la professionalità e la dignità dei professionisti sanitari.


 

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