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15 aprile 2025

La sentenza della Cassazione n. 14581 del 2025 offre un'importante interpretazione riguardante il reato di stalking, previsto dall'articolo 612-bis del Codice Penale italiano. Questo articolo punisce chiunque, con comportamenti reiterati, mette in atto atti di molestia o minaccia nei confronti di una persona, creando in essa un perdurante stato di ansia o paura, o alterando le proprie abitudini di vita.

 

La sentenza della Cassazione n. 14581 del 2025 offre un'importante interpretazione riguardante il reato di stalking, previsto dall'articolo 612-bis del Codice Penale italiano. Questo articolo punisce chiunque, con comportamenti reiterati, mette in atto atti di molestia o minaccia nei confronti di una persona, creando in essa un perdurante stato di ansia o paura, o alterando le proprie abitudini di vita.

La pronuncia specifica che, per integrare il reato di stalking, non è necessario che le condotte siano numerose o protratte nel tempo, ma è sufficiente anche un numero limitato di atti, come nel caso di sole due condotte di minaccia o molestia. Questo rappresenta un importante chiarimento sul concetto di "reiterazione" dei comportamenti, escludendo la necessità di una lunga serie di atti illeciti per configurare il reato.

La Corte ha sottolineato che la valutazione deve essere fatta tenendo presente il contesto e l'intensità delle condotte. Anche atti singoli, se particolarmente gravi o significativi, possono generare un effetto di intimidazione o molestia tale da giustificare l'applicazione della norma sullo stalking. Questo approccio consente una maggiore protezione delle vittime, riconoscendo che anche comportamenti isolati, se percepiti come minacciosi o molesti, possono arrecare un danno significativo.

Inoltre, la decisione della Cassazione evidenzia l'importanza di considerare la soggettività della vittima: ciò che può sembrare un comportamento innocuo o marginale per un osservatore esterno può avere un impatto devastante sulla vita di chi lo subisce. La Corte, quindi, pone l'accento sulla necessità di una valutazione globale delle circostanze, sottolineando l'importanza della percezione della vittima e le conseguenze psicologiche che le condotte possono avere su di essa.

In conclusione, la sentenza n. 14581 del 2025 rappresenta un passo significativo nel rafforzamento della tutela giuridica delle vittime di stalking, ampliando la possibilità di riconoscere e sanzionare comportamenti molesti e minacciosi che, pur essendo limitati nel numero, possono avere un impatto profondo e duraturo sulla vita delle persone.

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