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28 aprile 2025

La Cassazione del 2025 affronta una questione cruciale riguardante il superamento del periodo di comporto in relazione a un dipendente che ha subito due incidenti sul lavoro, con il secondo incidente attribuito a un movimento scorretto e incongruo. Di seguito si presenta un commento dettagliato dell’orientamento espresso dalla Corte, analizzando i punti salienti e le implicazioni giuridiche.

 

La Cassazione del 2025 affronta una questione cruciale riguardante il superamento del periodo di comporto in relazione a un dipendente che ha subito due incidenti sul lavoro, con il secondo incidente attribuito a un movimento scorretto e incongruo. Di seguito si presenta un commento dettagliato dell’orientamento espresso dalla Corte, analizzando i punti salienti e le implicazioni giuridiche.

**1. Contesto e normativa di riferimento**  
Il periodo di comporto rappresenta il limite temporale entro cui il datore di lavoro può considerare il rapporto di lavoro sospeso o interrotto a causa di assenze per malattia o infortunio, senza che ciò comporti la cessazione automatica del rapporto stesso. La normativa applicabile, principalmente l’art. 2110 c.c. e i relativi decreti attuativi, stabilisce i limiti temporali di tutela del lavoratore infortunato o malato.

**2. Il caso esaminato dalla Cassazione**  
Nel caso in esame, un dipendente ha subito due incidenti sul lavoro. Il secondo incidente, causato da un movimento scorretto e incongruo, ha determinato un’ulteriore assenza protrattasi oltre il termine del comporto. La questione centrale riguarda la legittimità dell’azienda nel procedere al licenziamento per superamento del periodo di comporto, alla luce delle circostanze del secondo incidente.

**3. La rilevanza del comportamento del lavoratore**  
La Corte ha evidenziato che, in presenza di un secondo incidente che si collega a un comportamento scorretto o a un movimento incongruo, occorre distinguere tra infortunio fortuito e infortunio causato da negligenza o condotta imprudente del lavoratore.  
- Se il secondo incidente deriva da un comportamento imprudente o negligente, può essere considerato come causa autonoma e non imputabile esclusivamente all’azienda o alle condizioni di lavoro.  
- La responsabilità del lavoratore nel causare il danno può influire sulla legittimità di mantenere l’assenza oltre i limiti del comporto.

**4. Superamento del periodo di comporto e licenziamento**  
La Corte ha ribadito che il superamento del periodo di comporto, in assenza di comportamenti gravemente negligenti del lavoratore, può legittimare il licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Tuttavia, se il secondo incidente si configura come conseguenza di un movimento scorretto attribuibile al dipendente, la Corte ha sottolineato che il datore di lavoro potrebbe dover valutare attentamente la natura dell’incidente e il comportamento del lavoratore, prima di adottare una decisione di licenziamento.

**5. La valutazione della colpa del lavoratore**  
La Cassazione ha sottolineato che un’analisi approfondita della condotta del lavoratore è fondamentale. In particolare, la presenza di un movimento scorretto e incongruo può indicare una condotta negligente o imprudente, che potrebbe giustificare la cessazione del rapporto di lavoro anche prima del superamento del periodo di comporto. Tuttavia, la responsabilità del lavoratore deve essere valutata caso per caso, considerando anche le eventuali condizioni di rischio insite nell’ambiente di lavoro.

**6. Implicazioni pratiche**  
Il pronunciamento della Cassazione evidenzia l’importanza di una corretta valutazione degli incidenti e della condotta del lavoratore nell’ambito delle procedure di licenziamento per superamento del comporto.  
- L’azienda deve dimostrare che l’incidente è stato causato da una condotta imprudente o negligente del dipendente.  
- La decisione di licenziare deve essere supportata da elementi concreti e dalla prova che il comportamento del lavoratore abbia contribuito al danno o all’allungamento dell’assenza.

**7. Conclusioni**  
In sintesi, la Cassazione del 2025 evidenzia che il superamento del periodo di comporto non costituisce di per sé causa automatica di licenziamento. La legittimità di quest’ultimo dipende dall’analisi della condotta del lavoratore, soprattutto in presenza di incidenti di natura volontariamente causata da movimenti scorretto o incongruo. La colpa del dipendente, se accertata, può legittimare il licenziamento anche oltre i limiti temporali del comporto, purché siano rispettate le garanzie di legge e si dimostri che il comportamento ha inciso in modo determinante sull’evento infortunistico.


 

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